L’Italrugby è ancora in Giappone: ultimo giorno senza impegni per gli azzurri nella terra del sol levante prima di prendere il volo che li porterà a Roma, con scalo a Parigi, alle 9 di martedì 15 ottobre. E’ già tempo di bilanci per la squadra guidata da Conor O’Shea che ha terminato anticipatamente la preparazione al quarto match della Pool B alla Rugby World Cup contro la Nuova Zelanda: è risaputo l’annullamento del match contro gli All Blacks a causa dell’arrivo del tifone Hagibis che ha colpito il Giappone in questo weekend. A parlare e a giudicare è proprio il Commissario tecnico azzurro, felice dei suoi ma non altrettanto contento dell’epilogo finale:
SULL’EPILOGO – “Sono deluso per l’annullamento della partita per il tifone. Non penso al risultato finale ma al fatto che tu non puoi mai sapere cosa succede in un match e ai vari fattori che possono condizionarlo. Mi dispiace per i giocatori perché per loro è giusto finire una competizione del genere sul campo. Vittoria o sconfitta che sia: è arrivata la fine del nostro sogno in Giappone. Ho parlato con i ragazzi e ho detto a loro che sono orgoglioso di loro: abbiamo fatto due buone prestazioni nelle prime due partite e, ovviamente, dopo il match contro il Sudafrica nessuno era contento”.
SUL FUTURO – “Abbiamo una speranza per il futuro. C’è una profondità più ampia e ora siamo saliti al dodicesimo posto nel ranking. Nel passato abbiamo vinto contro Fiji, Giappone e altre squadre che sono sopra di noi nella classifica mondiale. Il prossimo obiettivo di questo gruppo è arrivare all’altissimo livello e scalare posizioni. Ci sono le possibilità per farlo: in questo gruppo da un lato avevamo giocatori come Parisse, Zanni e Ghiraldini che hanno esperienza al Mondiale. Pensiamo a quanti giocatori si sono messi in mostra qui: saranno la base dei prossimi anni e ci sono tanti fattori che ci fanno sperare per un buon futuro. Con questa squadra, staff compreso, dobbiamo fare il tutto sempre al meglio anche per noi stessi per arrivare al livello che noi vogliamo. Non è facile, ma siamo sulla strada per poterlo fare. Una vita senza ambizione non è una vita“.