Brilla. Matteo Berrettini, dopo ogni vittoria in quel di Shanghai, lo scrive sempre alla telecamera: un messaggio che ovviamente sa solo lui a chi è rivolto e cosa sta a significare, ma sul cemento cinese il tennista azzurro sta facendo brillare tutte le sue capacità tennistiche e mentali. Perché per vincere partite come quella di oggi con Dominic Thiem, oltre al tennis, ci vuole una forza interiore diversa, una capacità nel saper giocare e aggredire i punti importanti che di solito è la cartina tornasole tra un buon giocatore e un grande giocatore.
E Matteo lo sta diventando: lo avevamo capito a New York quando si è rivelato in maniera definitiva al grande palcoscenico, ma cosa ancor più difficile, è sapersi confermare. Se New York lo ha lanciato, Shanghai può consacrarlo in vista anche di Londra: sì, perché quelle Atp Finals adesso sono più vicine, il tennista romano si è preso l’ottava posizione della race proprio dietro ad un Alexander Zverev, tornato in forma smagliante, che ha battuto in una partita memorabile Roger Federer. Chi vincerà la semifinale, di fatto, avrà più di un piede a Londra. Per l’Italia e per Berrettini sarebbe una cosa storica, impensabile sino a qualche mese fa.
In una giornata che, nell’arco temporale tennistico, può considerarsi come una sorta di rivoluzione, di ribellione, di moto propulsore della nuova generazione. Quei ragazzi tanto acclamati, voluti, su cui costruire il dopo Federer, il dopo Nadal, il dopo Djokovic. E dopo i marziani non si tornerà sulla terra perché Daniil Medvedev sta dimostrando di essere un tennista straordinario, da dopo Wimbledon le partite perse si possono contare sulle dita di una mano e a farne le spese è stato anche l’ottimo Fabio Fognini, giunto ai quarti di finale.
E poi c’è Stefanos Tsitsipas, il più giovane della compagnia, che ha ribaltato Novak Djokovic, non una cosa che accade tutti i giorni. Eppure lui c’è riuscito strappando anche la matematica qualificazione alle Atp Finals, non male per un ragazzo nato il 12 agosto 1998. Tra questi quattro c’è anche Matteo Berrettini che da lunedì sarà il nuovo numero uno d’Italia, balzerà almeno sino all’undici del mondo ed è diventato il quinto italiano ad aver raggiunto una semifinale in un 1000 (Fognini 3, Gaudenzi 1, Volandri 1, Seppi 1). Sabato, con inizio alle ore 14:00, c’è la sfida con Zverev: sarebbe bello rivedere quella parolina magica a fine partita, ma anche in caso contrario, possiamo dirlo con certezza, Matteo ormai splende di luce propria.