La federazione internazionale di boxe ha aperto la strada agli atleti professionisti già dalla prossima Olimpiade di Rio de Janeiro. Ching-Kuo Wu, il presidente dell’AIBA, ha commentato così le perplessità di molti addetti ai lavori a riguardo: “Non stiamo facendo nulla di nuovo, siamo in pratica in ritardo rispetto a molti altri sport“.
Poiché la decisione definitiva non è ancora stata ufficializzata, i tempi sono particolarmente stretti. Il primo giugno si riunirà un congresso straordinario a Losanna e già il 90% delle federazioni nazionali ha già risposto positivamente. Numerosi sono i tornei di qualificazione già organizzati, per permettere ai professionisti di ottenere la qualificazione, in ottemperanza con i criteri stabiliti dalle singole federazioni nazionali.
La decisione, pensata con l’obiettivo di stimolare l’interesse del pubblico nei confronti della boxe, non penalizza comunque gli amatori, che fino alla scorsa Olimpiade erano i protagonisti in questa disciplina. Sui 250 posti disponibili per Rio, infatti solo 63 sono destinati ai professionisti. Tra i grandi campioni, Pacquiao e Klitschko hanno già accolto con felicità la possibilità di partecipare ai Giochi Olimpici.