“Delusione forse no, perché ho di nuovo corso sotto i 45 secondi però c’è sicuramente amarezza perché essere il primo degli esclusi non fa mai piacere. Sapevo che sarebbe servito un tempo tra 44.7 e 44.8, e quando ho visto il mio 44.85 il dubbio che non sarebbe bastato mi è venuto fin da subito”. Queste le parole a caldo di Davide Re dopo essere rimasto fuori dalla finale nei 400 metri per meno di un decimo ai Mondiali di Doha 2019. Ha proseguito poi l’azzurro: “Per gli scettici che non hanno mai avuto abbastanza fiducia in me ho corso sotto i 45 anche al livello del mare. Il fatto che io sia amareggiato per un 44.85 la dice lunga su quante cose siano cambiate negli ultimi due anni: nel 2017 uscivo da una semifinale con un 45.92 ed ero felice per esserci entrato. A distanza di due anni esco dalla semifinale con un secondo in meno”.
Il corridore italiano conclude con una parentesi sulla sua allenatrice: “In questo periodo è cambiata la mia consapevolezza di atleta: sono migliorato e maturato, sia fisicamente che mentalmente e tecnicamente, grazie al lavoro che abbiamo fatto con Chiara Milardi. Lei sa meglio di me cosa mi serva per andare forte”.