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Atletica Mondiali Doha 2019, Tortu: “Nel 2020 avrò una consapevolezza diversa”

FIlippo Tortu
FIlippo Tortu - Foto Antonio Fraioli

“Inizierò la stagione delle Olimpiadi con una consapevolezza diversa. Andrà fatta una scelta tra 100 e 200 metri, ci eravamo detti di affrontarla dopo il Mondiale, ma gli obiettivi di un anno fa sono uguali a quelli di oggi e di domani, vivo l’atletica come l’ho sempre vissuta. Forse gli avversari mi guarderanno con occhi diversi, perché gareggiare con loro stavolta in finale ai Mondiali era diverso: mi sentivo non uno di loro, ma se mi trovavo lì un motivo c’era”. Queste le parole di Filippo Tortu all’indomani della finale mondiale dei 100 metri svoltasi a Doha, in Qatar, che ha visto lo sprinter azzurro chiudere al settimo posto con il tempo di 10”07. “Alla fine, è mancato solo il minimo olimpico di 10.05 che non è comunque semplice – ha proseguito Tortu – sarebbe stato un pensiero in meno per l’anno prossimo ma devo solo continuare a stare tranquillo e lavorare come ho sempre fatto, non devo pensare di aver raggiunto l’obiettivo di una carriera. Dopo l’arrivo della semifinale ho pensato a non esultare, a stare rilassato, ma invece quando ho saputo di essere qualificato non ho mai esultato così tanto per una gara. Sono letteralmente impazzito di gioia, forse l’emozione più bella, anche più del record dell’anno scorso, per me ha molto più valore questa finale rispetto al 9.99 del primato italiano”.

Tortu ripercorre anche i momenti precedenti della finale: “Prima della finale, non c’è mai stato in vita mia un riscaldamento con così tanta voglia di andare dietro i blocchi, ma non per dire solo di essere una comparsa, ma di fare qualcosa in più – ha ammesso l’azzurro – Nella mia testa c’era l’idea di una medaglia, poi era impensabile e la pista lo ha dimostrato, ma nel riscaldamento pensavo a quello”. Un Mondiale che ancora non è finito per Tortu visto che ci sarà la 4X100: “Nella staffetta, speriamo di arrivare in finale. Sarà difficilissimo ma a un Mondiale niente è semplice, nella 4×100 c’è un livello alto e una buona chimica tra noi, riusciamo a tirare fuori il meglio l’uno dall’altro. Facevo parte del gruppo nel 2016 e avevamo sfiorato la qualificazione olimpica, ho molta voglia di riscattarmi”. Anche per il dopo Mondiale le idee sono chiarissime: “Mi prenderò due settimane di pausa, vorrei andare in Argentina a vedere il “superclasico” Boca-River che è un sogno che ho da quando ero piccolo”, ha concluso Tortu.

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