Lo aveva detto – ammesso che ce ne fosse bisogno – dopo la vittoria al terzo turno “È il mio slam preferito” e la love story tra Roberta Vinci ed i campi di Flushing Meadows sembra non voler finire qui. Per la quarta volta negli ultimi cinque anni Roberta approda ai quarti di finale dello Slam statunitense, spazzando via i dubbi e le paure di una stagione che sembrava aver indirizzato la sua carriera sul viale del tramonto. Il 2016 della tennista tarantina era iniziato in maniera positiva, con il risultato di spicco a San Pietroburgo dove aveva conquistato il primo titolo Premier in carriera. Poi l’anagrafe ha bussato alla porta nel deserto californiano di Indian Wells, il tendine d’achille sinistro dà problemi e la costringe al ritiro negli ottavi contro Magdalena Rybaricova. Un infortunio che non la ferma ma che ne condiziona i risultati: Roberta perde sia in condizione che in rapidità e non riesce a mettere in fila più di due vittorie consecutive e a Rio rimedia una cocente delusione con l’eliminazione al primo turno dalla slovacca Schmiedolva che in stagione nel circuito Wta aveva racimolato appena 2 vittorie a fronte di 18 sconfitte. Alla sconfitta in singolare si erano aggiunte quelle in doppio ed in preda allo sconforto più totale, e forse anche al dolore, Roberta aveva addirittura messo in dubbio la sua presenza agli US Open.
Ed invece eccola negli ottavi di finale. In barba ai problemi al piede ha superato i primi tre turni facendo rivedere per ampi tratti il suo tennis brillante, con un unico grande tentennamento nel secondo set contro la tedesca Witthoeft, ma ne è uscita vittoriosa alla distanza. Contro l’avversaria odierna, l’ucraina Lesia Tsurenko – per la prima volta negli ottavi di finale in un torneo dello Slam – un solo precedente a febbraio a Doha, vinto nettamente da Roberta, ma Tsurenko non era in perfette condizioni fisiche, come del resto non è stata nel corso di tutta questa stagione: prima problemi alla spalla, poi alla schiena e da ultimo il ginocchio destro. Ma noi italiani la tennista ucraina la ricordiamo anche come lo spauracchio del tie di Fed Cup a Biella, quando superò Schiavone ed Errani in singolare e rinviò le sorti del turno al doppio, dove però perse contro Pennetta e Vinci nell’ultima partita che le due pugliesi hanno giocato in coppia.
Sia Vinci che Tsurenko entrano in campo con gli evidenti vessilli dei loro infortuni: l’ucraina ha il ginocchio bardato, Roberta ha sempre la vistosa V del taping al piede sinistro. Parte Tsurenko al servizio, il dritto di Roberta non sembra funzionare al meglio e nel primo gioco ne sbaglia 4 che valgono il vantaggio ucraino. Entrambe sembrano in fase di studio, Tsurenko, come aveva dichiarato prima della partita, cerca di togliere peso alla palla ma, tradire il suo gioco solitamente più aggressivo, più che mettere in difficoltà l’avversaria le costa non pochi errori. Vinci pur non facendo vedere grandi cose trova così il break nel terzo gioco e nel quinto ha quattro occasioni per il doppio break, ma Tsurenko si salva con il servizio. La mancata ghiotta occasione di un 4-1 pesante non lascia Roberta indifferente, torna a sbagliare col dritto e va sotto 0-40. Per sua fortuna l’ucraina è solita avere dei momenti di black-out e non trasforma nessuna delle 3 palle break consecutive, ma Roberta non sembra voler chiudere il game: la prima non entra, il dritto non va e dopo 10 minuti Tsurenko riesce a mettere a segno il contro break che vale il 3 pari. La partita in questo momento è tutt’altro che bella a vedersi, gli errori piovono da entrambe le parti, Roberta non riesce a trovare spinta ai suoi colpi, si tocca più volte anche il gluteo destro, Tsurenko però non ne approfitta dimostrando anche un non ottimo senso tattico. In qualche modo si arriva al tie-break, Roberta sembra muoversi un po’ meglio, va per prima avanti di un minibreak che però non conserva, complici prima un attacco leggero e poi un errore di rovescio. Tsurenko intanto tocca ripetutamente con circospezione la fasciatura al ginocchio. Roberta non si lascia distrarre e con un dritto vincente agguanta il 5 pari al quale segue un urlo e per tre volta grida “Forza!”. La forza la trova in un’ottima prima che le regala il set point che trasforma grazie ad un errore di dritto dell’avversaria. Viste le condizioni in cui entrambe versano, la conquista del primo set è quanto mai preziosa.
Adesso Roberta sembra stare meglio in campo, anche se nel primo gioco del secondo parziale è di nuovo tradita dal dritto e cede il servizio. Non abbastanza per demoralizzarla: annulla tre palle del due a zero e con un parziale di 15 punti a 2 vola sul 4-1. Il servizio ed il dritto tornano a funzionare, mentre l’ucraina è in confusione e si piega più volte sulle ginocchia. Tsurenko riesce a tenere ancora un turno di battuta ma non ne ha più e si arrende col punteggio di 7-6 6-2
Ancora una prova di maturità da parte di Roberta, frutto dell’esperienza e di quel duro lavoro che l’hanno anche aiutata a reggere meglio la pressione e raggiungere i migliori risultati quasi trentenne nel 2012, con la conquista del primo di cinque titoli Slam in doppio al Roland Garros e poi il primo quarto di finale in singolare a New York. Nelle tre precedenti occasioni in cui è giunta ai quarti a Flusingh Meadows è stata fermata solo dal tricolore: la semifinale nel 2012 le è stata negata da Sara Errani e nel 2013 da Flavia Pennetta che si è poi imposta anche nella finale dello scorso anno. Quest’anno, nonostante la non esaltante prova odierna, sta giocando forse anche meglio del torneo 2015, dove aveva sofferto decisamente di più prima della brillante prova contro Serena e altre italiane in tabellone non ce ne sono…. Intanto al prossimo turno Roberta aspetta la vincente tra Petra Kvitova ed Aneglique Kerber. Precedenti in parità con entrambe, 3-3 con Kvitova (vittoria Vinci nell’ultimo incontro a Whuan 2015) e 2-2 con Kerber (tutti nel 2012 e 2013) che è ancora in corsa per il numero 1 del ranking.
Qualcuno potrà dire che l’Italia, anche nel tennis, è un Paese per vecchi. Paolo Lorenzi prossimo ai 35 anni ha raggiunto per la prima volta in carriera il terzo turno in uno Slam e ha tutt’altro che sfigurato al cospetto di Andy Murray. Voglia di giocare ne hanno ancora, Lorenzi lo ha detto chiaramente “Non mi accontento e non mi fermo qui “, Roberta ci tiene maggiormente sulle spine, ma se il fisico la assiste, forse potremo apprezzarla ancora per un po’, come aveva detto dopo la vittoria di San Pietroburgo. Ad ogni modo, avercene di questi “vecchi” che magari facciano da traino e da esempio ai più giovani.
Qui il LIVE del match:
http://www.sportface.it/tennis/tennis-us-open-roberta-vinci-lesia-tsurenko-ottavi-finale-diretta-live/84260