L’abbiamo aspettata dal 1 giugno 2019 e finalmente è arrivata: è tornata la Champions League. Il palcoscenico su cui ogni squadra di calcio vuole esibirsi e vuole dimostrare di meritare di starci. È il grande obiettivo di tutte, sia per chi ha una storia europea conosciuta da tutti, sia per chi quella storia la sta costruendo da anni. L’urlo “The Champions” dello stadio San Paolo ha aperto ufficialmente il percorso in Champions League del Napoli di Carlo Ancelotti. L’inizio però non è di quelli semplici sulla carta: i partenopei devono affrontare la detentrice del titolo, il Liverpool di Klopp. Le aspettative perciò sono alte: con il potenziale tecnico presente in campo e con lo stile di gioco di entrambi gli allenatori, ci si aspetta un grande spettacolo.
Queste aspettative sono state rispettate. Il primo tempo ha regalato diverse emozioni, nate dai molti errori tecnici fatti dalle due formazioni, soprattutto in uscita. Le diverse occasioni da gol create nel primo tempo (quella di Fabian Ruiz la più pericolosa) non sono state concretizzate grazie alle ottime coperture di due dei migliori difensori di questa competizione: Van Dijk e Koulibaly.
Il secondo tempo segue il copione del primo; persiste l’equilibrio anche nel numero di occasioni: al miracolo di Adrian sul tiro di Mertens risponde la super parata di Meret su Salah. Però a dieci minuti dal termine Robertson compie un’ingenuità su Callejon e regala il rigore al Napoli. Sul dischetto va Mertens, che segna l’1-0 per la squadra azzurra. Il boato del San Paolo alla rete del calciatore belga scalda ancora più la partita, con le due squadre che si allungano sempre di più. Questo favorisce la formazione di Ancelotti, che a pochi minuti dal termine trova il 2-0 con il subentrato Llorente. La partita termina dunque con una vittoria non facilmente pronosticabile del Napoli contro una papabile vincitrice del torneo. Perché questi risultati e questi match possono andare di scena solo in Champions League.