Tutti contro tutti, sulle montagne del Tour prestate a questa Vuelta 2016. Il Col d’Aubisque (ma non solo) incorona l’olandese Robert Gesink, alla sua prima vittoria da professionista in un grande giro. Per lui, fino a questo momento, tanti piazzamenti: ma l’acuto è arrivato nel giorno più bello, dopo una lunghissima fuga. Dietro, infuria la battaglia: una grande azione di Simon Yates lo porta ai piedi del podio (guadagnerà diverse posizioni in classifica), mentre Nairo Quintana e Chris Froome non si risparmiano e si scattano in faccia appena possono. I due arriveranno insieme al traguardo.
La tappa che porta in cima all’Aubisque è un inno al ciclismo. Bella come poche altre, fa rivivere situazioni tecniche e tattiche che in corsa non si vedevano da almeno un decennio. In avvio di gara, partono ben 41 corridori, per una fuga mostre che arriva ad avere un vantaggio superiore ai 6 minuti. Le salite in rapida successione (Col de Saudet, il Marie Blanche e l’Aubisque stesso) creano uno sparpaglìo incredibile sul percorso.
Vengono premiate le strategie. Come quella della Orica: la squadra australiana aveva ben tre corridori in avanscoperta (Simon Gerrans, Jens Keukeleire e Magnus Cort Nielsen) che fungono da appoggio all’attacco di Simon Yates sul Marie Blanche. Grazie ai compagni di squadra, il britannico stacca il gruppo degli uomini di classifica e recupera posizioni su posizioni. La fantastica rimonta si ferma al quinto posto, a soli 34″ da Gesink, ma gli permette di fare un bel balzo in classifica generale (quanto a 2’17” da Quintana).
Corse nella corsa, come una matrioska. Ovviamente, gli uomini di classifica aspettano l’Aubisque per partire. Quintana dà fuoco alle polveri, risponde Froome – colpo su colpo -, prova a resistere Alberto Contador. Il corridore della Tinkoff alza bandiera bianca a 3 chilometri dal traguardo, Quintana e Froome continuano a scattare, a fintare, a guardarsi negli occhi per il resto della corsa. Il colombiano vince lo sprint per il 12° posto, ma non guadagna nemmeno un secondo sul britannico. Sono loro i padroni della Vuelta e continueranno a giocarsela all’ultimo colpo fin sul traguardo di Madrid.
Tra gli italiani, un po’ in ombra Michele Scarponi, che cede nel finale e perde una posizione in classifica (ora è nono). Bene, invece, Davide Formolo: il corridore della Cannondale torna ai livelli dei tempi migliori e raccoglie un bel piazzamento che gli consente di fare anche un bel balzo in classifica generale (ora è 11°, a 6’21” dalla maglia rossa).
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