Clark Kent e Superman, Peter Parker e Spiderman, Bruce Wayne e Batman: alterego e supereroe, due identità che si fondono nello stesso personaggio. La Lazio versione 2015/16 potrebbe essere la protagonista perfetta per un fumetto: timida e impacciata in campionato, ma imbattibile quando si accende la musica dell’Europa League.
“Possiamo battere chiunque in Europa, ma in campionato purtroppo siamo lenti e ci proponiamo poco. Adesso concentreremo tutto sull’Europa. In campionato è più difficile perché ci battono in contropiede e noi facciamo fatica, abbiamo poca velocità in profondità. In Europa se la giocano di più”, ha provato a spiegare Mauri nel post partita. Difficoltà che sembrano insormontabili per la Lazio di Pioli: quella contro il Sassuolo è la decima sconfitta stagionale, la quarta davanti al proprio pubblico, una media stagionale di 1.37 punti. Troppo poco per una squadra che a inizio stagione si giocava l’accesso alla fase a gironi della Champions League. Un ruolino di marcia che relega i biancocelesti lontani dalla zona europea, il sesto posto – buono in caso di vittoria della Coppa Italia da parte della Juventus, a sua volta ammessa in Champions League a meno di clamorosi suicidi sportivi – è distante 10 punti. Un miraggio o quasi vista la discontinuità che attanaglia la Lazio in campionato. “Rispetto all’Europa cambiano i ritmi e i tempi di gioco. In Europa verticalizziamo di più. Anche stasera abbiamo avuto però le nostre occasioni, potevamo riaprire la partita. In campionato dobbiamo metterci la faccia, è inutile farsi illusioni. Non possiamo pensare al quinto posto, serve dignità e orgoglio per migliorare la classifica”, ha ribadito il tecnico biancoceleste, amareggiato dal risultato contro il Sassuolo, ai microfoni di Sky Sport.
Se è vero che la Lazio va a singhiozzo in campionato, è altrettanto vero che si trasforma quando va in scena l’Europa League. Svestiti i panni di tutti i giorni e indossato l’abito elegante delle serate europee, i biancocelesti si trasformano. Sei vittorie e tre pareggi, una delle tre squadre ancora imbattute nella competizione – le altre sono Liverpool e quello Sparta Praga da affrontare tra 10 giorni -. Una squadra double face, difficile da decifrare. A questo punto della stagione la Lazio gioca soprattutto per non staccare la spina troppo presto e gettare al vento una stagione già nel mese di marzo. L’unico appiglio rimane l’Europa, i biancocelestti giocano per sè stessi e per il ranking Uefa. Quella di Pioli è l’unica italiana rimasta in Europa League e a breve potrebbe essere la sola a rappresentare il Belpaese: la Roma è chiamata all’impresa contro il Real Madrid, la Juventus costretta a vincere nella tana del Bayern Monaco. “Puntiamo tutto sull’Europa League, sperando di arrivare più in là possibile”, ha ribadito Mauri ai cronisti presenti in mixed zone. L’obiettivo primario è dunque la seconda competizione continentale, senza però dimenticare il campionato che potrebbe riservare ancora una sorpresa: l’Inter, infatti, è finita di nuovo nel mirino della Uefa e potrebbe incorrere in sanzioni, tanto da rischiare l’esclusione dalle coppe europee. Uno scenario difficile da immaginare, ma che consentirebbe alla Lazio di approdare in Europa anche con il settimo posto.