Tredici gare in Rosso per la prima vittoria in carriera, nella leggendaria Spa-Francorchamps, in un day-after la tragedia nella quale ha perso un amico. Charles Leclerc aveva tante motivazioni per stupire, per fare bene e per dedicare una prima speciale, resa triste dagli avvenimenti terribili. La scomparsa dell’amico Jules Bianchi, la morte prematura del padre e ora l’addio ad Anthoine Hubert, o meglio ‘Tonio’: un altro giovane pilota che come Charles aspirava a salire sul gradino più alto del podio in Formula 1. Leclerc lo ha portato nel cuore e gli ha dedicato la coppa del vincitore in una giornata dove tre persone, per lui fondamentali, avrebbero festeggiato questa vittoria giù dal podio, magari con un po’ di champagne.
Ma come nella vita, anche nello sport bisogna andare avanti e la Formula 1 ha voluto ricordare Hubert con un minuto di silenzio e con un applauso lungo due minuti durante il corso del 19° giro, 19 come il numero sulla sua monoposto. E in pista è andato in scena uno spettacolo degno della classe regina dove a trionfare è stato proprio il piccolo principe di Monaco, pole-man per la terza volta in carriera e GP-winner per la prima in assoluto. Leclerc a 21 anni è riuscito a scrivere una pagina importante nella storia della Ferrari diventando il più giovane pilota in Rosso ad aggiudicarsi un Gran Premio. Maturità, concretezza e cinismo per portare a casa una gara complicatasi a causa della notevole usura delle gomme che fin dalle prime gare di quest’anno ha penalizzato la Ferrari, permettendole di conquistare il primo trionfo solamente al tredicesimo appuntamento.
PER NOVE DECIMI – Questa volta a fare il ragionamento del “giro in più” è Lewis Hamilton. Già perché dopo una serie di eventi sfortunati per i quali la Rossa nel corso degli ultimi anni ha sfiorato vittorie in rimonta al limite dei giri disponibili in gara, questa volta è Hamilton a recriminare qualche curva e qualche rettilineo in più da percorrere a Spa-Francorchamps. Quarantaquattro giri non sono stati abbastanza per il campione del mondo che dopo essersi liberato di un Sebastian Vettel “protettore” di Leclerc, in poco più di 10 giri ha recuperato praticamente tutto il margine di 6 secondi dal monegasco per poi portarsi dietro gli scarichi della sua SF90. Ma sul finale di gara è stato impossibile abbozzare un attacco seppur sul traguardo il britannico sia arrivato con un ritardo di soli 9 decimi, sotto il secondo e dunque sotto tiro DRS in vista del lungo rettilineo del Kemmel in uscita da Eau Rouge-Raidillon. Leclerc non ha sbagliato nulla, non ha sofferto la pressione, non ha sbagliato traiettorie e non ha concesso alcuna chance. E la Ferrari ha calcolato perfettamente l’usura delle gomme con un crollo di prestazione intravisto solamente negli ultimi due giri, quando ormai il margine era abbastanza sufficiente per portare a casa la vittoria.
VETTEL COME RAIKKONEN – I numeri, ora, sono dalla parte di Leclerc. Tre pole position e una vittoria contro una sola pole del tedesco, per altro “scippato” in Canada dal successo portato a casa sul traguardo e reso inutile dalla penalità, ingiusta, di 5 secondi per manovra irregolare su Hamilton. In qualifica, invece, c’è un netto 6-0 nelle ultime sei gare a favore di Charles che però, complice qualche errore di gioventù, in gara spesso non ha capitalizzato al massimo le occasioni. Ora Charles ha raggiunto la prima vittoria e lo ha fatto grazie, soprattutto, al suo compagno di squadra. “Ringrazio Seb – ha dichiarato Leclerc nel post gara – perché senza di lui Hamilton mi avrebbe recuperato“. Una sottolineatura importante, evidenziata anche dalla classica foto di gruppo dove la Ferrari ha festeggiato la prima vittoria di Leclerc. Tutti sorridenti e tutti con il dito rivolto a Seb, come a dire: “Questa vittoria è grazie anche a te“. Vettel ha fatto il Raikkonen della situazione e proprio come il finlandese ha lavorato per la squadra, per cancellare quello scomodo zero dalla casella delle vittorie, pur sacrificando il podio a favore del duo Mercedes Hamilton-Bottas. Grazie alla sua difesa di due giri, Lewis ha perso il tempo necessario per un’eventuale rimonta su Leclerc, questo anche perché Seb in pista non ne aveva: “Non avevo ritmo e non avevo fiducia – ha sottolineato Vettel – Quindi ho cercato di lavorare di squadra bloccando le Mercedes“.
Il teamwork in Rosso ora si prepara alla Marea Rossa. Al Gran Premio d’Italia le aspettative sono altissime dopo questa doppietta in qualifica e dopo questa prima vittoria del “predestinato”. Monza e il pubblico italiano inizia a sognare in una seconda parte di stagione che, dopo le vacanze estive, potrebbe regalare delle belle soddisfazioni.