“L’Olimpiade è un regalo economico a una città, spesso i Giochi vengono usati per costruire grandi opere che restano incompiute o, più in generale, come una grande mangiatoia. Io sono contraria, penso che prima vada risistemata la città. Bisogna concentrarsi sull’ordinario. In ogni caso informeremo i cittadini dei costi e dei rischi dell’Olimpiade». Si presenta così Virginia Raggi, candidata sindaco al comune di Roma per il MoVimento 5 Stelle, sulle colonne de Il Tempo. Niente Olimpiade se i romani la sceglieranno, nonostante il voto favorevole espresso dalla precedente Assemblea capitolina e l’appoggio totale del governo Renzi alla candidatura italiana, che deve confrontarsi con Parigi, Budapest e Los Angeles in una corsa a quattro che terminerà il 13 settembre 2017 con la scelta del Comitato olimpico internazionale.
“Spero che i romani abbiano voglia di cambiare – continua la Raggi nell’intervista a Il Tempo – Noi siamo trasparenti e abbiamo un programma di rottura rispetto agli altri. Se poi i cittadini preferissero continuare sulla strada degli ultimi anni, allora votino pure i soliti ma non si lamentino più. Il debito di 13 miliardi? Non mi spaventa, sono determinata. Peraltro a quanto ci risulta il debito del Campidoglio potrebbe anche arrivare a 16 miliardi. Un buco di bilancio spaventoso che pagheremo noi romani caricandoci una spesa di 200 milioni l’anno fino al 2040. Io e gli altri ex consiglieri comunali del M5S abbiamo chiesto di poter accedere a tutte le carte per verificare i contratti sottoscritti con le banche e la presenza di derivati, ma non ce l’hanno mai permesso. Presto faremo chiarezza“.
La Raggi non vuole l’Olimpiade a Roma, ma è favorevole alla costruzione del nuovo stadio giallorosso, “a patto che non diventi una speculazione edilizia. Uno stadio anche per la Lazio? Perché no? Mio marito è tifoso biancoceleste. Io? Simpatizzo, ma non mi intendo di calcio. Chi temo tra gli altri candidati? Nessuno: sono i terminali dei soliti partiti, quelli che hanno portato questa città al disastro. E se c’è qualche faccia nuova, negli ultimi anni non l’abbiamo mai vista in Consiglio comunale: mi riferisco a Marchini. Se sarò eletta, i miei primi compiti da sindaco saranno quelli che ci hanno indicato i romani stessi: la trasparenza, che dopo Mafia Capitale è una priorità; i trasporti, visto che Roma è la tredicesima città del mondo, la quinta in Europa e la prima in Italia per traffico; e poi la gestione dei rifiuti, che da scarti possono diventare una risorsa». Ma niente Olimpiade.