“Vado a Sochi per portare a casa una o due medaglie”. Parole firmate Simon Maurberger che, alla vigilia del Mondiale junior di sci alpino che si disputerà sulla pista olimpica del 2014, ha rilasciato un’intervista esclusiva a Sportface.it. Qualche giorno fa l’azzurro ha compiuto 21 anni, è in rampa di lancio, specializzato in slalom e gigante, dove prova a raggiungere i suoi migliori risultati senza fare preferenze: “Mi piace farli tutti e due, secondo me una disciplina aiuta molto l’altra, quindi voglio portarle avanti entrambe”. Una vita che sembra destinata, sin da piccolissimo Simon ha un solo obiettivo: “Quando avevo due anni e mezzo volevo andare a sciare, poi finalmente i miei mi hanno comprato il primo paio di sci ed ero molto contento. Nella mia zona (Brunico, Trentino Alto-Adige ndr) questo sport ha un valore molto alto e diverso dagli altri”.
In questo 2016 è arrivato un risultato molto importante per Maurberger ovvero la prima vittoria in Coppa Europa, a Folgaria-Lavarone, una vittoria che lo ha portato a disputare anche il gigante e lo slalom gigante di Coppa del mondo a Yuzawa Naeba, in Giappone, ma lui rimane con i piedi per terra: “Per il salto definitivo in Coppa del mondo devo prepararmi ancora di più, ho tantissima voglia e per questo lavorerò sodo. Voglio essere fisso con i big”. Umiltà, ma anche la giusta determinazione, quello che lo portano sull’aereo per il suo terzo Mondiale Junior. Nell’ultimo, ad Hafjell in Norvegia, Simon è andato vicinissimo a conquistare una medaglia. Un ricordo che non è ancora stato cancellato, proprio per questo vorrà riscattarsi in Russia: “Purtroppo l’anno scorso un errore mi è stato fatale e ho perso l’opportunità di andare a medaglia, ma in questi ultimi due anni ho fatto tanta esperienza nei due Mondiali junior, nessuno ti regala niente e quindi giù a tutta per cercare di portare a casa una o due medaglie”.
Ognuno di noi ha un punto di riferimento, quello da cui cerchi ci carpire anche il più piccolo dettaglio che può farti crescere e farti compiere un ulteriore passo in avanti. Per Simon quest’atleta si chiama Fritz Dopfer, austriaco di nascita, ma tedesco di passaporto di classe 1987 capace di raggiungere nove podi in Coppa del Mondo e uno anche nello slalom Mondiale di Beaver Creek, nel 2015: “Fritz è un atleta che come tutti cerca sempre di migliorare, ma mi ha stupito la sua personalità semplice e genuina”. Perché Simon è un ragazzo così. Vivrà tanti momenti magici nella sua carriera, ma per ora il suo ricordo più bello è legato allo slalom gigante di Coppa del Mondo dello scorso dicembre in Val d’Isère: “Quando ho tagliato il traguardo dopo la prima manche ho alzato gli occhi e ho visto che dal tabellone è uscito il numero 25. E’ stata una grande emozione”. Un numero che gli ha permesso di disputare la prima seconda manche della sua vita in Coppa del Mondo, emozioni che difficilmente un ragazzo come lui può dimenticare.
Nella vita quotidiana oltre a sciare ovviamente gli piacciono due cose su tutte: “Giocare a pallavolo e cucinare”. Anche in queste due cose Simon punta sempre al massimo perché migliorare è nel suo Dna: “Il mio difetto è che ho poca pazienza, voglio sempre fare tutto perfetto. Però dall’altra parte ho una grande voglia, sono sempre motivatissimo e il mio obiettivo è migliorare continuamente”. Senza dubbio è più facile migliorare quando hai accanto persone che ti risollevano nei momenti bui e camminano insieme a te fianco a fianco in questo percorso che a volte può essere più tortuoso di quanto si pensi: “Devo ringraziare la mia famiglia che mi sostiene sempre, mi da’ una mano quando io ne ho bisogno. Anche grazie a loro io posso continuare a seguire la mia passione”. Adesso ha un appuntamento importante, è arrivato il momento di andare a Sochi: le medaglie lo aspettano.