Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma, ha parlato a Sky Sport 24 in risposta alle dichiarazioni di Francesco Totti nella conferenza stampa di addio alla società giallorossa come dirigente, in cui ha lanciato numerose accuse verso membri del club.
“Io credo che sia opportuno prima di tutto fare una considerazione su quello che è il momento di passaggio tra l’essere calciatori al divensare qualsiasi altra cosa – esordisce Baldissoni -. E’ un percorso non semplice, che implica un passaggio interiore che va accompagnato. Noi siamo stati convinti di questo. Siamo stati convinti di aspettarlo, di aiutarlo nelle attività. Il primo anno era difficile per lui rendersi conto e farsi un’idea di quello che succedeva. Al momento dell’uscita di Monchi la società gli ha proposto il ruolo di direttore tecnico, intorno a febbraio, lui non aveva ancora dato una risposta, e siamo stati dispiaciuti di quanto ha detto e di come non si sia sentito preso in considerazione. La scelta di Ranieri è stata accolta dalla società. La sua proposta di andare a tentare di convincere Antonio Conte è stata seguita dalla società. E’ evidente che parliamo di un percorso che aveva già avuto modo di esprimere considerazioni che dalla società erano state ascoltate. Io non lavoro all’area tecnica quindi non so se altri tipi di considerazioni non sono state ascoltate. Noi volevamo aiutarlo a crescere e a lavorare in squadra tutti insieme”.
SULLA DEROMANIZZAZIONE – “Deromanizzazione? Ci dispiace molto che questa la sua percezione, ovviamente figlia anche dell’amarezza. Vogliamo rispondere con i fatti: Francesco ha avuto due contratti da giocatore e un contratto da dirigente con la proposta fatta a febbraio di diventare direttore tecnico. De Rossi ha avuto anche lui due contratti da calciatore. Quando abbiamo ritenuto di offrirgli un ruolo nella società o da dirigente o da allenatore lo abbiamo fatto. La società ha fatto altri investimenti per riportare altri giocatori cresciuti nel settore giovanile, come Florenzi e Lorenzo Pellegrini. Ha voluto riconoscere a Luca Pellegrini un ruolo importante, anche se poi abbiamo deciso di mandarlo in prestito per avere più spazio. L’obiettivo di questa società è, quando possibile, privilegiare chi ha dato tanto per questa maglia”.
SU PALLOTTA – “Lo invitò a passare tempo negli USA, ma anche recentemente l’ha invitato a passare del tempo a casa sua a Boston e al mare. C’è una difficoltà di lingua e potevamo anche impegnarci di più in questo, ma l’interesse del presidente c’è stato sempre”.
SUI POSSIBILI RISVOLTI – “Non potevamo fare a meno di notare questo riferimento di un ritorno con una nuova proprietà. Qualsiasi iniziativa deve essere condotta nei modi corretti essendo noi quotati in borsa. Il presidente è stato chiaro tantissime volte e l’ha fatto anche ieri: la Roma non è in vendita”.