Calcio

Milan, Gazidis: “Maldini è il Milan, senza Elliott club in bancarotta”

Paolo Maldini, Foad Ashtari, CC BY 4.0

Il dirigente del Milan Ivan Gazidis esce allo scoperto dopo le partenze di Leonardo e Gattuso, soprattutto a livello di società e di progetto: “Il club ha rischiato bancarotta e retrocessione. Elliott ha ereditato un club che non poteva pagare i propri debiti e sulla testa la spada di Damocle di pesanti sanzioni. Diciamolo subito: il Milan è stato salvato. Sono stati versati nel club 220 milioni di euro per rifornirlo di capitale e rispondere agli obblighi. Non farlo avrebbe significato bancarotta e rischio retrocessione”

Per la panchina, invece, i più papabili sono Simone Inzaghi, Giampaolo e De Zerbi, ma anche Donadoni se Maldini dovesse rimanere. La bandiera del Milan, infatti, ha avuto la benedizione del dirigente sudafricano ed è sempre più vicino alla conferma. Gazidis ha proposito ha detto: “Non ho mai pensato a Campos. Io quello che la stampa voleva far fare a Campos lo voglio far fare a Maldini. Vorrei che restasse e mi aiutasse in questa grande sfida con un ruolo sempre più centrale e importante. Lui rappresenta i valori e la cultura del club. Vedi Maldini e vedi il Milan. E’ l’ideale per gestire l’area tecnica. Non un ruolo di facciata ma assolutamente centrale nelle scelte tecniche. E’ stata una stagione logorante per tutti e anche Paolo ha chiesto tempo per riflettere e capire se ha l’energia giusta”.

Ovviamente l’obiettivo di Gazidis non è quello di affidare tutte le decisioni tecniche a Maldini, bensì di poterlo affiancare a profili di esperienza. Uno fra tutti è quello di Sven Mislintat, attuale ds dello Stoccarda appena retrocesso, in passato capo scouting all’Arsenal proprio con Gazidis e prima ancora al Borussia Dortmund, dove portò talenti come Hummels e Lewandowski.

Per quanto riguarda il capitolo allenatore il dirigente ha voluto fare due considerazioni inerenti colui che potrebbe arrivare e colui che se n’è andato: “Il nuovo allenatore sarà scelto con cura: non importa l’età o la nazionalità, importa che sia adatto a ciò che vogliamo fare e costruire. La scelta del tecnico, con l’aiuto spero di Maldini, sarà fatta con calma, studiando ogni particolare: storia, personalità, profilo, risultati, statistiche”. Su Gattuso invece ci sono parole al miele: “Non ho parole per descrivere Gattuso: un uomo straordinario che ha portato la piena responsabilità della stagione sulle sue spalle. Forse anche troppo. Ha fatto una analisi e una scelta di grande onestà: non ce la faceva a portare ancora questo peso”.

Dal punto di vista tecnico la rotta da seguire è già stata indicata nei giorni scorsi, ovvero quella di un futuro più verde della rosa: “La nostra strategia non è investire in giocatori top o che lo sono già stati, ma in chi può diventarlo con la nostra maglia. Non bruceremo i nostri fondi per una sola stagione nel presente, ma vogliamo costruirci il futuro: una generazione di calciatori forti che crescano velocemente insieme al club. La storia delle belle promesse non mantenute è finita. Ma se sono qui è perché sono ottimista e convinto che il Milan tornerà presto ai vertici”.

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