Simona Halep è la prima finalista del WTA Premiére Mandatory di Madrid 2019. La rumena si è imposta per 6-2 6-7 6-0 in due ore di gioco sulla svizzera Belinda Bencic e accede all’atto finale del torneo spagnolo, che potrebbe regalarle qualcosa di più del semplice titolo. La attuale numero 3 del mondo infatti, se riuscisse domani a trionfare nella finale (dove affronterà la vincente del match tra Stephens e Bertens), si riprenderebbe la posizione n°1 del mondo, tornando così intesta alla classifica WTA.
LA CRONACA – Pronti via e Halep è già 0-40 nel primo game: Bencic si salva sulle prime due, ma nella terza è costretta a cedere il break alla rumena, che sale 1-0. Sul 2-1 però la svizzera trova precisione e profondità con il rovescio, anticipando bene i colpi, e recupera il break di svantaggio. La situazione di equilibro dura però pochi secondi, perché due errori di misura con il rovescio e un dritto che si stampa sul nastro riconsegnano immediatamente il break alla rumena, che si porta così 3-2 e servizio. Halep manovra alla perfezione con il rovescio bimane, e quando ne ha la possibilità colpisce con il lungolinea che spesso lasciata inchiodata l’avversaria, incapace di trovare contromisure alle soluzioni della numero 3 del mondo. Settimo game e Bencic ancora in difficoltà, costretta a fronteggiare tre palle break tanto simili a set point, che la rumena non fatica a trasformare, alla seconda occasione e con il solito lungolinea vincente (stavolta di dritto), per il 5-2 con doppio break di vantaggio. Un dominio che Halep completa al primo set point, con una seconda di servizio ben piazzata che le regala il 6-2 in soli 28’.
Nel secondo set la musica non cambia, fin dal primo game, con Bencic che sotto 0-30 commette un dolorosissimo doppio fallo che consegna altre tre palle break consecutive alla Halep, che non si fa pregare e trasformando la prima sale subito 1-0. La svizzera trova qualche buona risposta e, sfruttando un paio di errori di Halep, sale a sua volta 0-40 ed opera il controbreak con un’altra risposta vincente a braccio sciolto; è un buon momento per la tennista di Flawil, che prima si salva da un’altra palla break nel terzo game, poi è lei a mettere pressione sul servizio della rumena, ritrovando una buona mobilità e profondità nei colpi- Bencic sale così 0-40 nel quarto game, e dopo averne mancate due su altre righe colpite dalla Halep, concretizza la chance grazie ad una deviazione del nastro che manda fuori giri la sua avversaria. In questo secondo set davvero altalenante, la svizzera non sembra voler scappar via e con tre errori gratuiti consecutivi riconsegna immediatamente il break alla rumena. Nel finale del parziale sembra proprio Bencic ad averne di più, come dimostra anche il set point non trasformato sul 6-5 con la rumena al servizio. si arriva al tie-break, dove l’aggressività della svizzera, soprattutto in risposta, fa la differenza, portandola subito 4-0: Halep accorcia le distanze ma Bencic non trema e chiude per 7-2, rimettendo in parità il match.
Ma se l’inerzia del match sembra totalmente dalla parte della svizzera, la realtà è un’altra: Bencic crolla a livello nervoso nel secondo game, cedendo il break alla seconda chance concessa, e al cambio campo scoppia in un pianto di pura frustrazione, sotto gli occhi del padre chiamato per il coaching. Dopo aver fallito una possibilità per rientrare nel punteggio ed accorciare, il secondo break di fila che manda Halep 4-0 e servizio, trasformato velocemente in 5-0, pare indirizzare definitivamente la partita verso la rumena. La chiusura del match è una formalità: Halep alza l’intensità a livelli estremi, Bencic è già con la testa negli spogliatoi e incassa un pesante 6-0, forse immeritato visto l’andamento complessivo dell’incontro.