Roberto Mancini si è concesso ai microfoni di Tutti Convocati nella giornata di giovedì 2 maggio, spaziando su vari temi. Il ct dell’Italia ha esordito facendo riferimento al momento storico del nostro calcio: “Sono entrato in un momento abbastanza difficile per la Nazionale, forse uno dei più difficili negli ultimi 50 anni, non era semplice e dovevamo cercare di fare qualcosa non solo per un buon presente, ma anche per un grande futuro e abbiamo pensato che questa fosse la soluzione giusta. Abbiamo visto dei giocatori che hanno seguito agli Europei e che stanno giocando nelle Nazionali giovanili e non erano sconosciuti, si vedeva che avevano delle qualità. Li abbiamo chiamati, abbiamo visto che sono bravi, poi sono state bravi i club a farli giocare”.
“Per quanto riguarda Zaniolo – prosegue Mancini – Di Francesco lo ha messo subito in squadra. Se averli chiamati è servito sia a noi, sia ai club meglio così, è stato un vantaggio per tutti”.
A seguito delle prodezze contro il Liverpool, anche Mancini si è voluto esprimere riguardo a Messi: “Leo secondo me è al livello di Maradona, è un po’ più su rispetto a noi. Noi eravamo già ad alti livelli. Poi credo che oggi, rispetto a una volta quando i marcatori erano molto arcigni, picchiavano e nessuno vedeva e potevano farne di ogni, è leggermente più semplice, ma Messi è di un altro livello”.
Mentre su Balotelli conclude: “Lo conosco troppo bene, conoscendolo troppo bene io aspetto solo che lui continui a migliorare come sta facendo, ma non solo sotto l’aspetto dei gol come sta facendo. Lui nel campionato francese è come il PSG, ha qualità troppo superiori per quel campionato, quindi a volte fa gol senza nemmeno fare fatica, quindi lui deve fare fatica, deve lavorare e cercare di non prendere ammonizioni perché ne prende troppe. Quando sarà completo da questo punto di vista avrà la sua opportunità perché è un giocatore italiano, ha l’età giusta e speriamo che anche la sua maturazione continui a migliorare”.