Tre giornate di squalifica, più altre due se ci saranno altri comportamenti scorretti fino al 2017. Roger Schmidt, l’allenatore del Bayer Leverkusen che sabato scorso rifiutò di abbandonare il campo dopo essere stato espulso, se l’è cavata con una squalifica a buon mercato.
Conoscendo la rigidità tedesca poteva andare peggio all’uomo che ha riscritto la storia del calcio. Una insubordinazione vera e propria quella del tecnico che ha portato l’arbitro a sospendere la partita per circa dieci minuti. Nella partita contro il Borussia Dortmund, infatti, Schimdt aveva protestato per il gol siglato da Aubameyang perchè la punizione dalla quale era scaturito era da ripetere. Dopo l’espulsione aveva rifiutato di abbandonare il rettangolo di gioco pretendendo dal fischietto una spiegazione circa il suo allontamento. L’arbitro Felix Zwayer si era rifiutato rientrando di corsa negli spogliatoi: un vero e proprio caso diplomatico risolto grazie anche all’intervento della dirigenza del Leverkusen – in particolare dell’ex attaccante della Roma Rudi Voeller – che ha convinto l’anarchico allenatore ad accettare l’espulsione.
Adesso la squalifica lo terrà lontano dai campi di gioco fino al 12 marzo quando potrà tornare a sedersi in panchina contro l’Amburgo. In più all’allenatore del Bayer Leverkusen è stata inflitta una multa di 20mila euro. Un comportamento mai visto prima su un campo di calcio: è la prima volta nella storia, infatti, che un allenatore non rispetta le decisioni dell’arbitro rifiutandosi di abbandonare il campo dopo un’espulsione. Schimdt ora dovrà vedere i suoi dalla tribuna, luogo da cui difficilmente qualcuno potrà cacciarlo. In ogni caso meglio evitare per non aggiungere un altro caso alla storia del calcio mondiale.