Il presidente della FIDAL Alfio Giomi ha parlato a margine della presentazione della XXV edizione della Maratona Internazionale di Roma. Giomi si è espresso sulla possibilità d’organizzazione della corsa a cura della federazione: “Non c’è nessuna possibilità che questo accada. Non siamo e non diventeremo soggetto organizzativo, come ho ripetuto in ogni occasione pubblica nella quale mi sia stato chiesto di esprimermi sulla Maratona Internazionale di Roma. Il nostro è sempre stato un ruolo di garanzia, descritto egregiamente in questi termini nel bando: siamo intervenuti per assicurare la continuità nello svolgimento della manifestazione, che è patrimonio dell’atletica italiana. Il Consiglio federale, per rafforzare il concetto, ha anche approvato all’unanimità, nello scorso dicembre, una delibera che ribadisce la volontà di non proseguire nella organizzazione della corsa”.
Il numero uno della federazione poi parla di cosa vogliono dire le maratone di Roma e Milano per il movimento azzurro: “Credo sia una occasione di valorizzazione del nostro movimento. Le nostre due città più importanti, porteranno all’attenzione quello che è, nei fatti, non più solo un fenomeno sportivo, ma un fatto dalla rilevanza sociale chiara. E daranno al mondo anche l’idea di un’Italia che non solo corre, ma sa come far correre, organizzando eventi di straordinaria significatività”. Parlando degli Europei indoor di Glasgow invece Giomi si sofferma su Tamberi: “Non voglio parlare solo della prestazione. Mi piace invece sottolineare il valore della persona: prego chi non lo avesse fatto, di rivedere l’intervista video rilasciata dopo la gara, e di ascoltare le sue parole. Per me sono le migliori parole che un atleta azzurro possa pronunciare dopo una competizione”.
In conclusione il presidente parla del prossimo Golden Gala “Lo immagino come uno dei più belli degli ultimi anni, un’edizione da andare a vedere, per applaudire dei campioni italiani in grado di sfidare, da pari a pari, quelli stranieri. Sarà l’edizione di Filippo Tortu e Gianmarco Tamberi, ovvero i due atleti che oggi più ci rappresentano nell’immaginario collettivo, ma che sono i portabandiera di un movimento molto più ampio. Poi potremo pensare al 2020, ad una edizione che sarà altrettanto rilevante perché cadrà nell’anno olimpico, e perché il meeting lascerà Roma (lo stadio Olimpico non sarà disponibile per gli Europei di calcio, ndr). Stiamo lavorando con il Comune di Milano perché si possa arrivare ad una definizione ufficiale del progetto in tempi brevi”.