Le pagelle di Siviglia-Lazio 2-0, gara valevole per il ritorno dei sedicesimi di finale di Europa League 2018/2019. Serviva una vera e propria impresa, ma alla Lazio non riesce il miracolo in terra spagnola: troppo forte il Siviglia che, dopo aver vinto per 1-0 all’Olimpico, si ripete in casa battendo per 2-0 la squadra di Inzaghi eliminandola nei sedicesimi di Europa League. Ad aprire le marcature ci pensa Ben Yedder al 20° dopo una respinta non perfetta di Strakosha e con Patric a tenere in gioco l’attaccante degli andalusi. La Lazio ci prova, soprattutto nella ripresa quando i padroni di casa rimangono in dieci per l’espulsione di Vazquez. Acerbi ha sul destro la palla giusta, ma Vaclik si supera, poi ci pensa Marusic a ristabilire la parità numerica alzando il gomito su Roque Mesa; troppo fiscale l’arbitro, ma ingenuità del laterale laziale che lascia i suoi in dieci. A chiudere la contesa ci pensa Sarabia che, a 12 minuti dalla fine, segna il 2-0 sancendo così l’eliminazione dei biancocelesti dall’Europa League.
LAZIO (3-5-2)
Strakosha 5.5
Il tiro di Sanabria non è irresistibile, la sua respinta, sui piedi di Ben Yedder, decisamente rivedibile: qualche colpa sulla rete subita ce l’ha. Si riscatta parzialmente nel corso della gara, ma l’incertezza pesa.
Patric 5.5
Tiene in gico Ben Yedder sulla rete del vantaggio andaluso, un errore imperdonabile che lo condiziona anche nel resto della gara. Fantozziana l’ammonizione rimediata per protestare sul presunto fuorigioco dell’attaccante del Siviglia.(Dal 48′ Correa 5.5 Entra per cercare di ribaltare una situazione disperata, ma non incide sul match incaponendosi troppo spesso nel portare palla)
Acerbi 6.5
Comanda con autorità il reparto offensivo e ha sui piedi il pallone che può valere il pareggio: il suo destro, però, è respinto da Vaclik che devia in angolo miracolosamente. L’ultimo a mollare, un vero condottiero.
Radu 5.5
Per gran parte del match argina le ripartenze andaluse, poi si addormenta su Navas lasciandolo troppo libero e concedendogli il passaggio per il raddoppio del Siviglia.
Marusic 5
La combina grossa, in collaborazione con l’arbitro: il suo fallo non sembra da rosso, ma il gomito alto c’è. Una mossa inutile con la Lazio sotto di un gol e costantemente nella metà campo avversaria che condanna i biancocelesti all’eliminazione forse più della rete subita nel primo tempo.
Cataldi 6.5
Calcia angoli, punizioni e qualsiasi palla da fermo. Si applica nel ruolo di intermedio appoggiando spesso e volentieri gli attacchi senza far mancare gli inserimenti in area avversaria. Sbaglia poco o nulla, una prova di sostanza la sua che lo incorona tra i migliori dei suoi.
Badelj 6
Gioca con diligenza senza voler strafare: senza Leiva le chiavi del centrocampo sono affidate a lui e il croato cerca di far girare la squadra come meglio può. Un match di sostanza il suo. (Dal 77′ Durmisi s.v.)
Milinkovic-Savic 5.5
Un match dalla doppia faccia, alternacose buone ad errore inconcepibili per uno che può disporre di un bagaglio tecnico invidiabile. Ha sul groppone la responsabilità del gol: suo il pallone perso in maniera sanguinosa che innesca la ripartenza del Siviglia. (Dal 56′ Romulo 6 Corsa e grinta, sono queste le sue armi che mette a disposizione della Lazio. Uno dei più propositivi, forse avrebbe meritato di partire titolare)
Lulic 5.5
Tanta quantità, ma abbinata a una scarsa qualità e a troppo disordine. Corre per due, ma a certi livelli non può esser sufficiente avere la gamba giusta. Avrebbe sui piedi anche l’occasione giusta per segnare, ma sbilanciato da un avversario, non conclude franando sul portiere.
Caicedo 5.5
Stavolta il gol non arriva: letale contro Frosinone ed Empoli, quando il livello delle partite si alza comincia a fare fatica. Troppo fuori dal gioco è vero che non gli capita nessuna occasione, ma neanche fa nulla per far sì che arrivino.
Immobile 6
Non è al top della forma e si vede: ha un paio di occasioni, ma non le sfrutta un po’ per demerito e un po’ per sfortuna. Non fa comunque mancare l’appoggio ai compagni sacrificandosi anche quando non ne ha più.
All. Inzaghi 5.5
Non era una partita semplice, ma la mancanza di grinta dei suoi è un indice del momento che vive la Lazio. Prova a giocarsela schierando una squadra a vocazione offensiva, ma senza riuscire ad ottenere il risultato sperato. La sua squadra saluta l’Europa League senza riuscire a segnare nella fase a eliminazione diretta ma soprattutto senza reagire se non quando si trova in superiorità numerica