E’ Novak Djokovic il trionfatore sui campi della Rogers Cup di Toronto, dove si gioca il sesto Masters 1000 dell’anno. Il serbo si è imposto sul giapponese Kei Nishikori, numero 6 del mondo, col punteggio di 6-3 7-5 in un’ora e 22 minuti di gioco.
Il campione di Belgrado ottiene così il trentesimo successo a livello Masters 1000 – diventando l’unico ad aver raggiunto tale vetta – e terzo di questa stagione. Nole era alla 92esima finale Atp in carriera, 43esima a livello Masters.
Kei Nishikori disputava invece la sua terza finale a questo livello, dopo le sconfitte di Madrid ’14 e Miami ’16, per mano di Rafael Nadal e dello stesso Djokovic.
Gli scontri diretti tra i due giocatori vedevano Djokovic in vantaggio per 9-2, ma vincente nelle ultime otto occasioni, tutte risalenti agli ultimi due anni.
Dopo le partenze a rilento e i problemi al servizio dei giorni scorsi, questa volta esce bene dai blocchi il serbo, tenendo i primi due turni di battuta a zero grazie ad un ampio apporto della prima palla. Si procede “on serve” fino al sesto gioco, quando Nishikori stecca il game al servizio e manda sul 15-40 l’avversario. Nole ne approfitta, e coglie la prima palla break del match, complice un altro gratuito del nipponico che manda di poco lungo un dritto. Il numero 6 del mondo non sembra in gran giornata, come purtroppo spesso gli capita in fondo ai tornei a causa di un fisico fragile, il serbo, invece, ha alzato come sempre il livello quando conta di più, di domenica. Sul 5-3, Djokovic è chiamato a servire per il set: sale 40-15, ma Nishikori accenna una ribellione giocando due buonissimi punti che sembrano portarlo ai vantaggi; sul secondo tuttavia, il serbo trova una difesa incredibile e, dopo 31 minuti, mette fine al primo parziale.
Il match pare sempre più nelle mani del serbo, che da fondocampo detta legge ogni volta che lo scambio si allunga. Si issa sul 3-1, ma qui arriva la reazione del giapponese, come sempre indomito, che recupera il break di svantaggio, a 15, giocando un game di risposta perfetto e mostrandosi finalmente più reattivo e meno falloso. Sul 4-5 Nishikori, “Djoker” non trema minimante, e tiene di prepotenza, a zero, il suo game di battuta. Siamo 5 pari, arriva la svolta del match: Nishikori, al servizio, ha due palle per assicurarsi il tie-break, ma, alla seconda, cede alla pressione dell’avversario, commettendo ben tre errori di dritto consecutivi che mandano Djokovic a servire per il suo quarto Masters 1000 canadese. Il dominatore del circuito non sfrutta i primi due match-point, ma al terzo è implacabile grazie al servizio, così importante oggi, e può alzare ancora una volta le braccia al cielo.