Lorenzo Musetti scrive una pagina importante del tennis italiano, diventando il primo azzurro a trionfare agli Australian Open Junior. Una finale, quella vinta contro l’americano Emilio Nava, che lo ha visto rimontare e vincere al tie-break decisivo dopo oltre due ore di gioco. Pietro Ansaldo (ex campione europeo under 16 e numero 850 Atp a 18 anni), è sicuramente una delle persone più vicine a Lorenzo, avendone seguito la crescita in questi anni al Park Tennis Club di Genova. “Ero a Melbourne in ruolo di amico”, tende a precisare Pietro nel rispetto dello staff del nativo di Carrara e in particolare del coach Simone Tartarini.
Il percorso di Musetti non è stato tutto ‘rose e fiori’ come certi punteggi possono far credere. Ansaldo conferma in esclusiva a Sportface.it, tracciando un bilancio complessivo: “Il torneo di Lorenzo è stato in crescendo, le prime due partite non sono state particolarmente brillanti. Devo dire che era molto emozionato e molto teso, non era facile essere la testa di serie numero 1 e quindi il grande favorito. Una sua importante qualità, è che quando aumenta il livello degli avversari, lui riesce ad uniformarsi. Ha iniziato il torneo con un po’ di indecisione, leggermente teso, ma dagli ottavi di finale è cresciuto molto”.
“Questo aspetto – spiega il ligure dopo la finale di Lorenzo – lo avevo notato anche in Serie A. Con avversari di livello inferiore vinceva ma non era mai molto convincente. Mentre con giocatori come Liam Caruana ha alzato il livello, confermando questa grande dote. E’ un lottatore e agonista, a cui abbina il grande talento. Non molla mai e resta sempre ‘sul pezzo’. Eliminata la tensione delle prime due partite, l’ho visto in crescendo”. La svolta è arrivata agli ottavi di finale “Al terzo turno ha sconfitto il canadese (Liam Draxl, ndr) che l’aveva battuto nel torneo precedente, e da lì ho capito che dipendeva solo da lui vincere il torneo. E’ stata una cavalcata trionfale. Per quello che ho visto questa settimana, ero sicuro che avrebbe vinto”.
Un successo che è solo un punto di partenza per la promessa azzurra: “Ci sono tante cose su cui Lorenzo può migliorare, nonostante sia molto forte. Dal punto di vista fisico è ancora in formazione, in particolare sulla forza e la rapidità. Per quanto riguarda la tecnica è invece già molto completo. Negli scorsi mesi ha aumentato la velocità del servizio, si parla di 20-30 km/h in più”.
“La programmazione? Non ho parlato molto con Simone Tartarini – afferma Ansaldo – ma credo che l’obiettivo sia di giocare vari Futures. Immagino che la Federazione lo aiuterà sotto il punto di vista delle wild card. Il circuito Junior dovrebbe comprendere, d’ora in poi, solo gli Slam e in caso un paio di tornei di preparazione”.
“L’esempio di Lorenzo credo sia Federer – conclude – il cui tennis lo ricorda, specialmente dalla parte del rovescio a una mano. Umanamente è molto educato e gentile, atteggiamenti ‘da divo’ non gli appartengono. Deve sviluppare ancora quella giusta malizia. E’ rispettoso di tutti, dagli addetti ai lavori fino ai compagni di squadra. Queste sono caratteristiche che esulano dal tennis, ma che in futuro potranno essergli molto utili”.