Editoriali

Cecchinato, chi ben comincia…fa best ranking: il palermitano continua l’ascesa

Marco Cecchinato Internazionali BNL d'Italia 2018
Marco Cecchinato - Foto Adelchi Fioriti

Che inizio di 2019 per Marco Cecchinato. Il tennista siciliano centra la semifinale al torneo Atp 250 di Doha (cemento outdoor), un risultato che gli permette di far segnare il suo nuovo best ranking virtuale: da lunedì infatti sarà, come minimo, numero 18 del mondo. L’anno più difficile, ovvero quello della riconferma, si apre invece con un grande risultato che può dare fiducia.

CONSAPEVOLEZZA – Con questa importante dote Marco Cecchinato ha approcciato questo inizio di 2019. Il primo turno contro l’ucraino Sergiy Stakhovsky poteva rappresentare un ostacolo molto duro, soprattutto su questi campi, e invece il nativo di Palermo ha giocato una partita praticamente perfetto e ha chiuso l’incontro 6-4 6-2 senza mai concedere il servizio. Poi un pizzico di fortuna: l’argentino Guido Pella si è ritirato prima di scendere in campo e quindi Cecchinato si è ritrovato catapultato nei quarti di finale. Dove ha giocato un match solido: il serbo Dusan Lajovic è rimasto attaccato all’incontro sino al tie-break del primo set, lì Marco ha alzato notevolmente il livello spezzando in due la partita e andandosi a prendere questa prima semifinale dell’anno, la prima in carriera sul cemento.

BEST RANKING SENZA PAURA – Una semifinale che quindi proietta Cecchinato al numero 18 del mondo. Nella giornata di venerdì Marco affronterà Tomas Berdych in un match molto difficile ma l’azzurro potrà dire la sua senza paura. Paura era la parola che poteva scorrere nei pensieri del siciliano alla vigilia di questo 2019: la semifinale di Parigi che incombe su tutta la sua classifica, l’obbligo di dover racimolare un bottino importante negli altri tornei per non ritrovarsi in un giorno di fine maggio sprofondato nell’oblio e con il timore di dover ricominciare tutto da capo. Sono bastati pochi giorni di questo 2019 per farci capire che questo Marco Cecchinato paura non ne ha, anzi, sono gli altri a dover aver paura di lui.

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