Novak Djokovic soffre ma centra i quarti di finale nell’Atp di Doha 2019. Il numero 1 al mondo cede il primo set della sua stagione ad un ottimo Marton Fucsovics, sconfitto però al terzo con il risultato di 4-6 6-4 6-1 in una sorta di deja-vu del loro unico precedente. Agli Us Open dello scorso anno, infatti, il serbo rischiò il tracollo prima ribaltare la partita e uscirne alla distanza: in Qatar, per un posto in semifinale, dovrà attendere il vincente del match tra Rublev e Basilashvili.
PRIMO SET – Le intenzioni del tennista di Budapest sono intuibili sin dalle prime battute. Oltre il 70% di prime palle in campo e le ottime sensazioni da fondo campo tali da permettersi anche qualche braccio di ferro da fondo contro il due volte campione del torneo. Fucsovics lascia le briciole nei propri turni (solamente sette punti persi) e sul 4-4 trova il break decisivo. Nole sbaglia e scivola sul 15-40, compie un prodigio in difesa per risalire sul 40-40 ma sulla parità sbaglia uno smash da fondocampo dopo aver ribaltato un altro punto con uno splendido rovescio lungolinea. La terza chance per il numero 36 del ranking è quella buona, concretizzata al meglio con un autoritario turno di servizio tenuto addirittura a zero.
SECONDO SET – Il magiaro non abbassa la guardia dopo aver incamerato la prima frazione. Costretto ai vantaggi nel primo turno di battuta, Fucsovics piazza due splendide spallate di dritto che lasciano a metri di distanza Djokovic. Gli assalti del numero 1 al mondo vengono sempre rispediti al mittente da un avversario in stato di grazia, capace di elevare il proprio livello con il dritto nei momenti cruciali. Nole si tiene aggrappato alla partita risalendo da uno 0-30 e sul 5-4 è bravo e fortunato nell’ottenere le prime palle break della sua partita: oltre ad un paio di vincenti, il serbo riceve la mano dal nastro e da Fucsovics che ferma il gioco sul 30-40 perdendo il punto per questione di millimetri, venendo trascinato così al terzo.
TERZO SET – Come prevedibile, il contraccolpo psicologico su Fucsovics si abbatte in apertura del parziale decisiva. Marton inizia a perdere le misure del campo col dritto, Djokovic si trasforma nel muro invalicabile spesso visto nella seconda metà di 2018: morale della favola, 12 punti a 2 per il 14 volte campione Slam e 3-0 in un lampo. Il magiaro si disunisce, colleziona doppi falli e regala un secondo break al suo avversario ma, ormai deresponsabilizzato dal punteggio torna a martellare, cancellando quantomeno lo zero dalla casella dei game per il 4-1. L’illusione di rientrare in partita dura solamente pochi secondi: con un nuovo doppio cede per la quarta volta consecutiva la battuta e Djokovic questa volta non si distrae, archiviando la pratica sul 6-1.
Desta ancora una buona impressione Stan Wawrinka con un’altra solida vittoria. Dopo il convincente esordio su Karen Khachanov, lo svizzero gioca un attento match contro Nicolas Jarry spuntandola per 6-4 7-6(3) in poco meno di un’ora e mezza di gioco. Nonostante il 49% di prime in campo, Stan non ha dovuto fronteggiare alcuna palla break facendo fruttare al massimo l’unico strappo nel primo parziale e un tie-break condotto sin dall’inizio nella seconda frazione. Wawrinka, finalista a Doha nel 2008, se la vedrà ai quarti di finale contro Roberto Bautista-Agut, vittorioso in scioltezza per 6-1 6-4 nel derby spagnolo contro il qualificato Guillermo Garcia-Lopez.
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