Il ds della Lazio Igli Tare si racconta ai microfoni di Gianluca Di Marzio di Sky Sport e ripercorre anche un periodo molto negativo vissuto alcuni anni fa, ai tempi della cessione di Hernanes all’Inter. L’ex attaccante albanese e ora dirigente biancoceleste non nasconde di aver provato anche paura in quel momento così difficile: “Onestamente ho pensato di andar via sì, soprattutto per proteggere la mia famiglia. Abbiamo ricevuto anche minacce di morte, cose che non si possono raccontare. Quelli sono stati dei momenti in cui ho pensato se davvero valeva la pena andare avanti, o di mollare. Però ho sempre detto che non l’avrei data vinta a nessuno, perché ho sempre pensato di avere lavorato con il cuore per la società ed ero convinto che alla lunga, sarebbe venuto fuori il vero valore di questo lavoro”.
Il ds biancoceleste scende nel dettaglio e racconta le proprie sensazioni all’epoca: “In alcuni momenti ho avuto paura per i miei figli. In particolar modo, nel periodo della cessione di Hernanes. È stato un momento brutto, che mi porto come un’esperienza molto negativa. Una parte di me, dopo quella esperienza, è morta, per quel che riguarda il modo di vivere il calcio. Lì tocchi veramente la parte brutta del calcio”.
Un focus, infine, sul caso Milinkovic-Savic, che ai tempi del suo arrivo in biancoceleste era a un passo dal firmare per la Fiorentina convinto dal padre. Poi, però, tutto si risolse per il meglio: “In quei minuti ero la persona più sicura del mondo che Milinkovic, nonostante fosse andato lì, avrebbe deciso di venire alla Lazio. La sera prima lui mi ha chiamato, dicendomi che doveva andarci per rispetto di suo padre, ma che sarebbe venuto alla Lazio. Mi ha detto di stare tranquillo e per questo gli sarò grato, perché ci sono pochi giocatori che fanno una cosa del genere”.