Danilo Petrucci si è trasferito al team ufficiale Ducati dopo anni di “gavetta” all’Alma Pramac. Il pilota umbro, che già nei test conclusivi del 2018 ha mostrato di trovarsi a suo agio in sella alla nuova moto, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport, raccontando le prime impressioni nella nuova scuderia, dove farà coppia con Andrea Dovizioso.
“A differenza degli altri anni, non arrivo stanco e con la voglia di riposare. Ho vissuto il weekend di Valencia come fosse quello del Qatar e con questa mentalità ho già voglia di cominciare – esordicsce Petrucci -. Con l’alimentazione avevo fatto tutto di testa mia, ho cominciato a mangiar pochissimo, ma in Thailandia ero senza forze, faticavo a guidare. Non era la strada giusta. Quest’anno Dovizioso mi darà una mano anche nella preparazione e nell’essere più inquadrato come pilota. Non lavorerò più direttamente con il dottor Ceccarelli di Formula Medicine, dove mi piacerebbe continuare a sviluppare la fascia cardio. Ma come preparazione fisica e mentale lavorerò con BioTekna. Me lo ha chiesto Dovi e ne sono onorato. Mi ha detto che ha bisogno di un compagno forte per sviluppare la moto, per far andar più forte lui”.
IL RAPPORTO CON DOVIZIOSO – “Tardozzi mi ha ripetuto di non avere mai visto due piloti parlarsi ai test o la sera in ufficio. Mi piacerebbe che continuasse così. Andrea mi ha fatto un discorso estremamente chiaro e consapevole: ‘Guarda, non facciamo come abbiamo sempre fatto con i compagni, che devono essere il primo avversario da eliminare. Collaboriamo, inutile rovinare un rapporto buono come il nostro. Costruiamo una moto superiore per poi giocarcela’. È bello iniziare questa esperienza così, sapendo che hai un compagno a fianco, non il primo avversario. Le gare poi saranno le gare, ce la giocheremo, ma io da lui ho solo da imparare. E parlo dell’uomo: è padre, vive una bella situazione famigliare e con gli amici, sono stato a cena con loro e vedi la sua serenità”.
SU LORENZO – “Mi ha stupito. Speravo che si adattasse più tardi, evidentemente la Ducati gli è servita da scuola, è diventato ancora più forte. Un problema in più. Honda sarà il team da battere. Se sarà ancora sfida Ducati-Honda? Ci sarà sicuramente la Suzuki. E anche la Yamaha arriverà. E siamo a 8 moto, aggiungiamo Morbidelli. Per me nel 2019 vedremo belle sorprese”.