E’ di nuovo crisi nera United. In pochi giorni due sconfitte che dicono tutto del momento (che tale ormai non è, visto che dura da troppi mesi) di una squadra senza identità e, soprattutto, per nulla capace di avere continuità di risultati nonostante il valore della rosa e i soldi spesi in sede di calciomercato. Il 3-1 patito ad Anfield Road contro il Liverpool dimostra la scarsa tenuta di una difesa che per le squadre di Jose Mourinho e è sempre stato uno dei fiori all’occhiello. Sono addirittura ventinove i gol subiti dal Manchester United in queste prime diciassette partite di Premier League, e ventinove quelli fatti: un laconico zero alla voce differenza reti che dimostra, qualora dovesse servire ulteriormente, che qualcosa non va.
Più di qualcosa: il sesto posto in classifica non è una sostanziale novità rispetto agli anni del post Ferguson, ma il distacco dalla vetta, e quindi dai cugini del City ammonta a diciannove punti, undici invece quelli che separano la squadra dello Special One dal quarto posto per il momento occupato dal Chelsea di Sarri. La debacle in casa del Liverpool è netta e inequivocabile, quasi inevitabile. La differenza in termini di ritmi sul terreno di gioco è netta e dimostra l’involuzione dello United. Dopo il 2-1 subito dal Valencia, occasione persa per portarsi al primo posto del girone vista la contemporanea sconfitta della Juventus a Berna, serviva stasera una reazione: arriva l’ennesima sbandata e adesso rimettere in piedi la stagione sembra sempre più complicato.