Il virus Zika continua a spaventare in vista dei Giochi Olimpici di Rio de Janeiro, ma dagli Stati Uniti arriva l’annuncio: il vaccino verrà sperimentato sugli esseri umani entro il 2016. Infatti il gruppo farmaceutico americano Inovio ha sviluppato un vaccino contro il virus Zika e ha fatto sapere che l’avvio dei test su esseri umani avverrà entro la fine dell’anno in corso. Comunque tardi per l’Olimpiade in programma in Brasile dal 5 al 21 agosto, ma quantomeno una speranza di poter fermare l’epidemia che ha colpito tutto il mondo ma in particolare il Sud America. Il vaccino della Inovio d’altra parte ha già fornito risposte positive dopo i test su animali e in particolare sui topi: il prossimo step consisterà nel somministrarlo a scimmie prima di procedere appunto con l’uomo.
Ma intanto il virus continua a spaventare, dicevamo, soprattutto le atlete che parteciperanno a Rio 2016. Infatti, come ormai noto, il pericolo maggiore riguarda le donne con pericolo di malformazioni nei feti in caso di gravidanza presente o futura: “Il mio primo pensiero va alla gara, ma mi sto informando molto su Zika”, racconta all’Agi Marta Pagnini, capitano della squadra nazionale di ginnastica ritmica e bronzo ai giochi di Londra 2012. Poi continua la ginnasta: “In base a ciò che sappiamo è pericolosa per le donne in gravidanza, e su questo mi sento abbastanza tranquilla perché da qui a due anni non prevedo di diventare mamma. Diverso sarebbe, invece, se gli effetti dovessero durare anche per cinque o sei anni, come sostengono alcuni. Ecco quello mi spaventerebbe”, aggiunge la Pagnini per poi sottolineare: “Se non si è incinte si presenta come una febbre normale. Non credo di avere il tempo necessario per contrarla visto che staremo poco in Brasile, ma faccio comunque gli scongiuri perché non è facile gareggiare malati. Una cosa è certa: in Brasile mi raggiungeranno il mio fidanzato e la mia famiglia, appena tornati in Italia faremo tutte le analisi del caso”. Anche la schermitrice Arianna Errigo, due volte campionessa del mondo, ha qualche timore: “La preoccupazione è tanta, anche perché ad aprile sarò già a Rio per il mondiale a squadre. Non sono incinta, un figlio non è programmato al momento, ma non è escluso e sono preoccupata. Certo, mi documenterò su come vestirmi e farò tutto il possibile per evitare il contagio”. Più tranquilla la triplista azzurra Simona La Mantia, campionessa europea indoor: “Per adesso non mi preoccupo. Ho in programma di fare l’Olimpiade e non penso di avere un bambino quest’anno. E comunque se non si è in gravidanza, si tratta soltanto di avere una febbre leggera”.