“In semifinale rispetto agli avversari ero un po’ troppo indietro all’imbocco della salita e ho trovato traffico nel momento della risalita. Sono nuovamente nella top-ten della specialità e fiducioso per quando si tornerà ben presto nelle sprint a tecnica libera, come piacciono a me. Voglio fare i complimenti alle nostre ragazze che hanno fatto delle gran belle cose, il primo bilancio a livello di squadra non può che essere positivo”. Questa l’analisi di Federico Pellegrino al termine della prima tappa di Coppa del Mondo 2018/2019 di sci di fondo disputatasi a Ruka, Finlandia, che ha visto l’azzurro fermarsi in semifinale. “Sin dalla scelta della batteria nei quarti puntavo alla finale, per cui ho scelto il percorso solito, abbastanza rischioso nei quarti ma che mi avrebbe garantito maggiori energie in caso di qualificazione alla finale – ha spiegato la medaglia d’argento alle Olimpiadi di PyeongChang ai microfoni della Fisi – L’anno scorso qui mi trovavo nella parte bassa del tabellone ed ero arrivato in finale senza energie, stavolta avevo optato per una scelta diversa. Avevo buone sensazioni in qualifica, ho sempre chiesto agli skimen sci che garantissero una tenuta in salita a discapito della velocità in piano”.
Queste invece le parole del direttore tecnico Marco Selle: “Buona la prima ma poteva andare anche meglio. Ero convinto che le ragazze arrivassero a qualificarsi e speravo pure in una finale. Scardoni se andava tutto dritto poteva farcela, ma ha dimostrato di essere cresciuta. Qualche rammarico per Laurent, che si è spenta nell’ultima parte ma ha raggiunto il risultato a cui puntava in questa occasione. Pellegrino ha scelto di avere sci con ottima tenuta a scapito della scorrevolezza. Ha speso molto nell’ultima semifinale dove è rimasto imbottigliato, sapeva che un risultato del genere ci poteva stare. A livello di squadra sono soddisfatto: su cinque ragazzi iscritti, tre si sono qualificati e due sono rimasti fuori per 1″.