Alla vigilia della partita Roma-Real Madrid, valida per l’andata degli ottavi di finale di Champions League, Zinedine Zidane è alla prima volta da allenatore nel prestigioso torneo. Pacato, un filo di voce cortese: “E’ la prima di una sfida che dura sui 180’ e in questi casi soffriamo. Negli ultimi anni il Real Madrid non ha avuto risultati positivi contro le italiane. Domani dobbiamo partire forte, la Roma è una buona squadra che gioca bene a calcio. Sarà una gara difficile per questo ho chiesto ai miei di incalanarla subito in senso positivo”. Con il dubbio Marcelo (si è allenato ma non è al 100%), Zizou (vinse la nona coppa del club madridista e la decima da assistente di Ancelotti) ha l’obbligo di andare avanti: “Giocare la Champions è speciale per il club, per me e per i giocatori. Sappiamo quale storia ha il Real Madrid in questa competizione. Quindi dobbiamo arrivare pronti e penso che lo siamo. Stiamo bene fisicamente, abbiamo lavorato sodo in settimana. Siamo pronti”. Parole dolci per Francesco Totti: “E’ uno spettacolo quello che ha fatto in questi anni, chapeau”.
Poi in sala stampa entra il Pallone d’oro, l’unico calciatore tanto bravo quanto bello e la scena è tutta per lui e la sua strafottenza portoghese. “La Roma è una buona squadra, ma il Real vincerà. La Champions League è una competizione che si addice molto a noi. Domani avremo una partita complicata, ma per arrivare alla gloria bisogna vincere. Penso che la Roma, in generale, abbia una squadra molto buona, con molta qualità e con un allenatore altrettanto buono, ma noi siamo esperti e si sa scendiamo in campo sempre per vincere” ha dichiarato Cristiano Ronaldo. E poi ironico ma non troppo: “Non c’è nessuno della Roma con cui vorrei scambiare la maglia, sono tutti dei buoni giocatori, ma se qualcuno me la chiede non avrei problemi a dare la mia”. E sui rivali del Barcellona: “Dite che la loro forza è l’amicizia? Quando ero al Manchester vincemmo la Champions e c’erano giocatori come Giggs e Ferdinand a cui dicevo buongiorno e buonasera. Non conta che Benzema venga a cena a casa mia, conta quello che facciamo in campo. Mi criticano perché non segno in trasferta dal 30 novembre? Sono cose normali, forse ho abituato tutti troppo bene. Da quando sono arrivato non c’è nessuno in Spagna che ha fatto più gol in trasferta di me. Quindi, arrivederci e grazie a tutti”. Non manca il riferimento a Totti: “A chi piace il calcio fa sempre piacere vedere un giocatore come lui. Se sta bene deve continuare perché è anche un bell’esempio per i bambini. Dimostra che nel calcio l’età non conta. La decisione di smettere è solo sua, solo lui può sapere se è il momento”.