Alexander Zverev ha scelto, come l’anno precedente, di chiudere la stagione alle Nitto Atp Finals, in programma a Londra dall’11 al 16 novembre, escludendo così la possibilità di competere alle Finals Next Gen. L’attuale numero 5 della classifica mondiale si qualifica per il secondo anno consecutivo al master “dei grandi”: l’anno scorso il tedesco non riuscì a passare i gironi, complice un Sock in stato di grazia. Quest’anno Sascha è stato sorteggiato nel gruppo Kuerten: i suoi avversari saranno Novak Djokovic, Marin Cilic e John Isner.
LA STAGIONE
Zverev arriva all’atto conclusivo della stagione avendo disputato un anno in chiaro scuro, condito da buoni risultati come i 3 titoli Atp vinti e il primo quarto di finale Slam, ma anche da passi falsi che un giocatore come il tedesco non può permettersi.
Sacha comincia l’anno agli Australian Open con il peso di dover dimostrare il suo valore anche a livello Slam. La sua esperienza a Melbourne però finisce precocemente: dopo aver eliminato senza problemi il nostro Thomas Fabbiano ed il connazionale Peter Gojowczyk, il tedesco viene superato dal sudcoreano Hyeon Chung, capitolando rovinosamente in un quinto set senza aver messo game a referto. Le cose non migliorano nei tornei di Rotterdam e di Acapulco, dove viene eliminato rispettivamente al primo turno ed in semifinale. Inizia la tournée dei 1000 americani in riserva di fiducia: ad Indian Wells viene incredibilmente eliminato da Joao Sousa nel match d’esordio, mentre a Miami disputa un buon torneo, giungendo fino all’atto conclusivo del torneo dove venne fermato solo da un Isner formato deluxe.
Paradossalmente la stagione su terra si rivela un salvagente per il tedesco, sicuramente con caratteristiche più adatte ai campi rapidi. Con la semifinale nel torneo di Monte-Carlo, Sascha raggiunge il suo best ranking, issandosi allo scalino numero 3 della classifica mondiale. L’exploit arriva in quel di Madrid, dove il 21enne riesce nell’impresa di vincere il torneo senza perdere alcun set, esprimendo un tennis di altissimo livello e confermando la buona adattabilità alla terra battuta. Continua il momento magico negli Internazionali Bnl d’Italia: il tedesco giunge in finale perdendo un solo set nei quarti contro David Goffin, ma nulla può contro il re della terra Rafael Nadal, che però deve ricorrere al terzo set (e all’aiuto della pioggia) per conquistare il titolo. Il tedesco inizia il Roland Garros in grande fiducia: consequenziale nell’Open di Francia il primo quarto di finale in carriera a livello Slam, dove viene fermato dal futuro finalista e settima testa di serie Dominic Thiem.
La stagione su erba si rivela, al contrario delle aspettative, un flop. Il tedesco prende parte solo a due tornei: ad Halle, competizione di casa, viene eliminato a sorpresa nel match d’esordio contro il futuro vincitore del torneo Borna Coric; a Wimbledon raggiunge il terzo turno, risultato un po’ sotto livello per il tedesco, dove viene estromesso dal redivivo Ernests Gulbis.
Il 21 enne di Amburgo torna in America, a Washington per la precisione, per difendere il titolo ed i punti conquistati nella stagione precedente. Questa volta Zverev non tradisce le attese, conquistando il terzo titolo Atpdella stagione. Male invece negli altri tornei di preparazione agli Us Open, sia a Toronto (quarti di finale) sia a Cincinnati (primo turno).
A Flushing Meadows conferma il cattivo stato di forma, fermandosi nuovamente al terzo turno, questa volta contro il connazionale Philipp Kohlschreiber.
Sascha ed il suo team decidono, dopo la breve apparizione alla Laver Cup, di prendere parte alla tournée asiatica. Iniziano dal China Open, dove il tedesco racimola un misero terzo turno venendo sconfitto a sorpresa da Malek Jaziri. Le cose vanno meglio a Shanghai nell’ultimo Master 1000 dell’anno: la corsa di Zverev viene fermata in semifinale dal dominatore assoluto dell’ultima parte di stagione, Novak Djokovic, che il tedesco dovrà affrontare anche nel Round Robin delle Finals.