“Domani si deve ripartire anche se l’amarezza rimane. Contro l’Inter la partita non è stata preparata per pareggiarla. Siamo venuti a mancare nel nostro forte: il palleggio, ci è venuto il braccino. Ma non abbiamo preparato la partita per portare un solo punto a casa. Brucia aver perso quella partita ma non è tutto da buttare“. Queste le dichiarazioni di Gennaro Gattuso nella conferenza stampa di presentazione di Milan-Betis, terza giornata della fase a gironi della Europa League 2018-19. L’allenatore rossonero ha parlato a Milanello alla vigilia dell’incontro europeo dopo la sconfitta nel derby contro l’Inter: “Higuain? Si è innervosito nei primi 10-15 minuti, dopo due movimenti in cui non gli è arrivata la palla. Penso che abbia influito anche questo. Quando fa quei tipi di movimento vuole essere premiato. Ma comunque facevamo fatica a sviluppare, difficile cercare Higuain con le palle che abbiamo giocato. Non lo abbiamo messo in condizione di farlo esprimere al massimo“.
Poi Gattuso elogia il Betis: “Il Betis a Madrid ha fatto oltre il 60% del possesso palla. Fa pochi gol ma ha grandissima qualità. Sarà una partita molto scomoda e domani scenderà in campo la squadra migliore perché è una partita molto difficile contro una squadra impegnativa che ti fa correre tanto“. Nessuna indicazione riguardo lo schieramento titolare: “Se domani giocheranno i titolari non sarà perché io sto dietro alle critiche. Faccio le scelte con una logica. Domani scenderà in campo la migliore squadra perché l’ho scelta io. Caldara? La scorsa sentimana sentiva dolore al pube ma ora si sta allenando. Potrà giocare, non so ancora se schierarlo dal primo minuto“. Su Donnarumma: “Non sono d’accordo che debba stare in panchina. Detto da voi era un portiere in crescita prima del derby, non me le sono inventate io. Le scelte le faccio io, non vado dietro ai tifosi ed in questo momento vedo un ragazzo tranquillo anche se ha avuto un lutto familiare l’altro ieri. È venuta a mancare la nonna a 81 anni e ieri non ho avuto modo di parlare con lui. Deve lavorare con serenità, l’errore ci può comunque stare“. Infine sul rapporto con Maldini e Leonardo: “So che quando non arrivano i risultati ci si trova in discussione. Sono legato ai risultati come tutti gli allenatori. Leonardo e Maldini? Come tutte le buone famiglie c’è sempre un confronto. Io racconto come la vedo, loro fanno la stessa cosa: ci diciamo le cose in faccia, senza problemi. Oggi io faccio l’allenatore, Leonardo fa il dirigente ed il passato è passato. C’è un grandissimo rispetto, questo non deve mai mancare“.