Il Mondiale 2018 di Formula 1 è realmente giunto ai titoli di coda? Al sedicesimo round della classe regina la Mercedes domina e fa quello che vuole impadronendosi, per il quinto anno consecutivo, del Gran Premio di Russia. All’Autodromo di Sochi, dopo aver conquistato pole e prima fila, Valtteri Bottas e Lewis Hamilton si cambiano le posizioni in corsa favorendo il pilota britannico alla conquista della vittoria numero 70 in carriera. Sebastian Vettel è spettatore degli eventi senza voce in capitolo a bordo di una Ferrari non propriamente esaltante. Un terzo posto che a fronte della doppietta, e dei recenti risultati delle frecce d’argento, potrebbe far calare realmente il sipario sulla corsa al titolo iridato.
Dal numero 70, vittorie di Hamilton in carriera ora a -21 dal record di Michael Schumacher, al numero 50: ovvero i punti di vantaggio dello stesso Lewis sul rivale Seb. Da Singapore alla Russia il campione del mondo in carica aumenta il gap con altri 10 punti seppur con un pizzico di rammarico per la gestione della gara del compagno di squadra. Bottas, ancora una volta, è costretto a sacrificare la sua potenziale vittoria per favorire un Hamilton non esattamente soddisfatto da ciò che ha deciso la squadra. Un binomio che al di là di tutto consolida la posizione della Mercedes e che, con tutta probabilità, rappresenta il colpo finale verso la concorrenza.
QUESTIONI DI TEAM – “Non avrei mai voluto vincere una gara così in tutta la mia vita, è difficile trovare le parole giuste“. Grande rammarico per Hamilton per la gestione gara coordinata dal team Mercedes a discapito di Bottas. Lewis dopo aver conquistato un’altra vittoria, scende dalla macchina ed abbraccia il compagno di squadra nel tentativo di consolarlo e di fargli sentire la sua vicinanza. Un ordine di scuderia ‘non richiesto’ dal britannico ma accettato per ovvi motivi: “Negli ultimi 12 giri della gara ho pensato molto a quello che stava succedendo, non mi sentivo bene, non ero certamente felice. Ho pensato però anche a quello che mi diceva il team e che sarebbe un peccato perdere il campionato per tre punti“. Grazie alla strapotenza mostrata in gara, la Mercedes ha potuto gestire con grande tranquillità il cambio posizioni in modo da ‘difendere’ Lewis dopo aver sfruttato al massimo le gomme nel giro di uscita dal pit-stop alle spalle di Vettel. “Ho assicurato a Valtteri che non ho chiesto l’ordine di scuderia, ma è stata una cosa che il team ha ritenuto giusto fare – ha sottolineato Lewis nel post gara – È una posizione molto imbarazzante. Non ci sono molti compagni di squadra che farebbero una cosa del genere“.
Una decisione ‘precauzionale’, presa a metà gara e portata fino alla bandiera a scacchi. Le gomme della macchina di Hamilton hanno mostrato un’ottima tenuta sul long run ma, cosa più importante, la Ferrari di Vettel non si è mai fatta minacciosa dietro gli scarichi di Bottas dopo il cambio posizioni. E dunque cosa penserà il finlandese arrivato al traguardo a soli due secondi alle spalle del compagno di squadra? “Non mi aspettavo l’ordine di squadra, è stato difficile accettarlo perché eravamo davanti e tutto stava andando per il meglio. Capisco però il punto di vista del team e le loro ragioni“. Testa bassa e ordine accettato anche se, nei giri finali, lo stesso Bottas ha aperto il team radio chiedendo quale fosse il programma per la chiusura del GP. Data la folta presenza di monoposto da doppiare, che teoricamente avrebbero potuto rallentare le operazioni, la Mercedes ha preferito tenere le posizioni invariate: “Alla fine della gara non mi aspettavo di poter ripassare davanti a Lewis, ho solo chiesto quali fossero i piani del team per capire che cosa dovevamo fare. Ovviamente tutti vogliono vincere, volevo vincere anche io oggi. Non ci sono riuscito, è un peccato, ma succede“.
LA MATEMATICA NON È UN OPINIONE – Già perché ora per tenere aperte le speranze per il titolo iridato la Ferrari dovrà fare i conti con la matematica e non solamente sui propri obiettivi. Con 50 punti di svantaggio a 5 gare dal termine per la Rossa non sarà più sufficiente piazzare Vettel in prima posizione in tutti i Gran Premi. La situazione si è complicata maggiormente perché ora Hamilton può mettere una seria ‘pietra tombale’ sul campionato proseguendo il trend intrapreso in questa seconda parte di stagione. Per altro in Russia la Mercedes ha dominato e gestito la gara grazie soprattutto ad una powerunit mai così superiore a quella della Ferrari. Una potenza intravista anche nel sorpasso di Hamilton su Vettel al via: “Il sorpasso di Lewis? Sìmi ha sorpreso. Non l’ho visto negli specchietti. La Mercedes ha fatto tutto bene e per loro è stato un weekend molto positivo“. Tutt’altro che positivo il fine settimana della Ferrari dove il terzo posto ed il podio sono il massimo risultato raggiungibile viste le condizioni dettate a Sochi: “Ci mancava però quel mezzo secondo che ci avrebbe consentito di essere più veloci di loro. Sono contento per il podio perché ho dato tutto. È ovviamente il risultato complessivo che non mi soddisfa“.
Sottotono l’altro ferrarista Raikkonen, arrivato quarto al traguardo conducendo una gara solitaria senza avversari e senza obiettivi, trovatosi nella ‘terra di nessuno’: “Onestamente ho passato la maggior parte del tempo da solo. Mi sono anche un bel po’ annoiato, ma era quello che mi aspettavo. In ogni caso, il feeling con la macchina era buono e credo che abbiamo fatto un bel lavoro di settaggio sia venerdì che ieri“. Ferrari nuovamente scavalcata nello sviluppo come nella seconda parte di stagione del 2017? È la reale preoccupazione per i tifosi della scuderia di Maranello che, al rientro dalle vacanze estive, ha piazzato solamente un colpo in Belgio. Ma in Giappone si otterranno delle risposte ben più precise anche se, salvo eventi straordinari, fermare il binomio Mercedes-Hamilton è un’impresa più che complicata.
BUON COMPLEANNO MAX – Probabilmente il pilota più contento di giornata, considerando il rammarico di Hamilton per Bottas ed una Ferrari non propriamente pimpante, è l’olandese Verstappen. Tanti auguri al neo 21enne pilota della Red Bull che festeggia un compleanno speciale a Sochi partendo dalla diciannovesima posizione. Come in un videogame Max parte forte e supera tutti i suoi avversari portandosi in quinta posizione con un gap difficilmente recuperabile su Mercedes e Ferrari. Attendendo tutti i pit-stop della concorrenza, Verstappen si porta in testa al Gran Premio e si permette il lusso di tirare una staccata profonda vanificando l’attacco di Hamilton. Ma la sosta ai box è obbligatoria e l’olandese torna in pista con gomme nuove per chiudere una gara divertente in quinta posizione: “L’auto si è comportata benissimo, che peccato aver dovuto fare la sosta. La partenza è stata importantissima, nei primi giri sono arrivato subito in quinta posizione e poi abbiamo potuto gareggiare con Mercedes e Ferrari“. Partenza dalle retrovie dovuta ad una nuova sostituzione della powerunit con la Red Bull passata dalla specifica C alla specifica B. Alle sue spalle il compagno di squadra Ricciardo che a differenza di Verstappen ha dovuto fare i conti con l’ala danneggiata: “Ho provato a prendere la scia di una McLaren, ma quando sono ho cercato il sorpasso ho colpito alcuni detriti che hanno danneggiato la mia ala anteriore. Penso che, per la squadra, la quinta e sesta posizione erano probabilmente il massimo che potevamo ottenere dopo le penalità, ma ovviamente mi sarebbe piaciuto essere più vicino al quinto che non al settimo“.
Tra ‘gli altri’ stupisce ed impressiona Charles Leclerc. Il giovane monegasco, prossimo pilota Ferrari dal 2019, chiude la gara al settimo posto alle spalle dei ‘big’. Dietro di lui la Haas di Kevin Magnussen poi le due Force India di Esteban Ocon e Sergio Perez. Solamente due ritiri da segnalare con entrambe le Toro Rosso out dopo pochi chilometri di tracciato a causa di un problema analogo alle monoposto di Pierre Gasly e Brendon Hartley.
Ed ora back-to-back immediato con team e piloti attesi a Suzuka per il Gran Premio del Giappone che andrà in scena nel week end 5-7 ottobre. Un tracciato complicato nel quale la qualifica e la strategia da sempre son risultate decisive ai fini del risultato. E con tutta probabilità Suzuka rappresenterà l’ultima chiamata per la Ferrari che, per riaprire il Mondiale, dovrà sperare in un pesante passo falso da parte della Mercedes.