CRONOPROLOGO – Si parte con l’antipasto serale (ore 19.00) del 1° luglio. Il cronoprologo si snoda lungo le strade di Gaiarine (TV). Si tratta di una vera e propria passerella, tutta pianeggiante, di 2 chilometri. Difficile fare la differenza, la vittoria si giocherà sul filo dei centesimi.
TAPPA 1 GAIARINE-SAN FIOR – Il 2 luglio si inizia a fare sul serio. Si resta nella provincia di Treviso e si percorrono i 104 chilometri che separano Gaiarine da San Fior. La tappa sembra essere adatta alle velociste, anche se le turbolenze che si incontreranno dal chilometro 60 al chilometro 85 potrebbero ingolosire qualche amante degli scatti da lontano.
TAPPA 2 TARCENTO-MONTENARS – È il primo arrivo in salita del Giro d’Italia. La tappa attraversa, senza particolari scossoni, la provincia di Udine per 93 chilometri. A quel punto si arriverà a Gemona del Friuli: è il luogo del ricordo della seconda tappa. Il Giro d’Italia donne rende omaggio alle vittime del terribile terremoto del 1976. Si tratta della svolta anche per la tappa: si sale fino a Montenars, sede del GPM e del traguardo finale. Sono le strade della neo campionessa italiana Elena Cecchini.
TAPPA 3 MONTAGNANA-LENDINARA – Al Tour, quest’anno, si scala nuovamente il Mont Ventoux, luogo di riflessione per Francesco Petrarca. Al Giro donne, invece, si omaggia il grande poeta con il passaggio ad Arquà, luogo della sua sepoltura. Sarà l’unico GPM di una frazione di 120 chilometri, adatta alle ruote veloci.
TAPPA 4 COSTA VOLPINO-ROVERE – Il 5 luglio si approda nella Bergamasca. La frazione di 98 chilometri prevede un GPM dopo i 30 dalla partenza. Il percorso sembra disegnato per gli attacchi da lontano, per le cicliste coraggiose. Ma se il gruppo riuscirà a tenersi unito, gli ultimi 16 chilometri saranno soltanto l’antipasto dello sprint.
TAPPA 5 GROSIO-TIRANO – Sua maestà il Mortirolo. Dal versante vero, quello che ha visto le imprese di Marco Pantani e di Alberto Contador. In passato, le donne lo avevano affrontato solo dall’altro lato della salita, quello meno duro. Il 6 luglio, dunque, è la data da cerchiare in rosso. Qui esploderà il Giro d’Italia, qui si capirà chi potrà vincerlo e chi no. La tappa è la più breve (77 chilometri), ma è anche la più dura: il Mortirolo è lungo 12 chilometri, la sua pendenza media è del 10% con punte massime del 18%.
TAPPA 6 ANDORA-ALASSIO/MADONNA DELLA GUARDIA – Questo Giro Rosa non si ferma mai. Senza respiro anche la sesta tappa: quattro GPM, compreso l’arrivo in salita per un totale di 118 chilometri. È la prova d’appello per chi, il giorno prima, fosse andato in crisi sul Mortirolo. Ma anche chi avesse dato il massimo sulla montagna simbolo della corsa potrebbe pagare lo sforzo.
TAPPA 7 ALBISOLA SUPERIORE-VARAZZE – A completare la terribile tre giorni del Giro d’Italia donne c’è la cronometro dell’8 luglio. Sono 21 i chilometri di questa prova contro il tempo (molti per una corsa femminile), in cui gli equilibri della classifica potrebbero nuovamente essere sconvolti. Il percorso ondulato complica ulteriormente le cose.
TAPPA 8 RISCALDINO-LEGNANO – Le ragazze della Corsa Rosa possono rifiatare. L’ottava tappa è una frazione di alleggerimento, 97 chilometri con un GPM facile e con il resto del percorso in pianura. Le velociste possono puntare a dire la loro per l’ultima volta in questa edizione.
TAPPA 9 VERBANIA PALLANZA-VERBANIA PALLANZA – Verbania Pallanza, andata e ritorno. I 104 chilometri della tappa sono piuttosto ondulati, con un GPM ai meno 15 dall’arrivo. Se il Giro dovesse giocarsi sul filo dei secondi, l’ultima tappa sarà da fuochi d’artificio.