Il percorso della Vuelta a Espana 2018 si presenta come gli ultimi anni molto duro, con moltissime tappe di montagna ed arrivi in salita, pochi chilometri a cronometro e poche tappe pianeggianti, mentre sono molte le tappe anche collinari che presentano insidie di vario tipo. Andiamo dunque a scoprire nel dettaglio i particolari di ognuna delle 21 frazioni in programma.
PARTENZA MOSSA – La prima tappa è una cronometro a Malaga di 8 km che assegnerà la prima maglia rossa della Vuelta 2018, seguita da 2 tappe mosse: nella seconda è previsto il primo arrivo in salita a Caminito del Rey dopo 163 km (3^categoria), mentre nella terza l’arrivo di Alhaurin de la Torre è pianeggiante ma dopo aver affrontato vari saliscendi. La quarta tappa prevede invece il primo arrivo in una salita di 1^categoria, ad Alfacar-Sierra de Alfaguara, dopo aver affrontato anche il Puerto de la Cabra nella prima metà della frazione. Già questa potrebbe essere una frazione importante per la generale, per capire chi può e che non può vincere la corsa. La quinta tappa è mossa e prevede vari “mangia e bevi” soprattutto nella prima parte della frazione, mentre nell’ultima viene affrontato l’Alto del Marchal (2^categoria), dal cui scollinamento mancano 26 chilometri, 13 in discesa e 13 pianeggianti. La sesta tappa prevede il primo arrivo per i velocisti a San Javier dopo 153 km, nei quali ci saranno solo 2 gmp di 3^categoria ma lontano dal traguardo. La settima tappa con arrivo a Pozo Alcòn dopo 182 km si svolge tutta ad almeno 600 m s.l.m. e prevede 2 gmp di 3 categoria, l’ultimo a 12 km dal traguardo ma dopo il quale ci sarà un falsopiano a portare all’arrivo. L’ottava tappa è più lineare con solamente un gmp di 3^categoria nella prima parte, dopo il quale non sono previste difficoltà altimetriche fino agli ultimi chilometri che seppur non segnati come GPM sono in leggera ma costante salita e potrebbero mettere in difficoltà vari velocisti. La nona tappa con arrivo a La Covatilla è invece un tappone vista la presenza di 3 gpm, 1 hc, 1 di prima e 1 di seconda categoria. Dopo appena 40 chilometri arriva il Puerto del Pico, salita di 13 di 1^categoria dopo il quale non c’è tempo per respirare perché in rapida successione c’è il Puerto de Pena Negra, di seconda categoria. Discesa di 20 km e tratto semi-pianeggiante di circa 80 km prima di affrontare l’ultima difficoltà di giornata: l’Alto de la Covatilla, sul quale è previsto l’arrivo dopo 12 km al 7%. In una tappa del genere sicuramente i big si daranno battaglia e capiremo chi lotterà per vincere la Vuelta.
LA SECONDA SETTIMANA – Dopo il giorno di riposo la decima tappa è pianeggiante e adatta ai velocisti, mentre l’undicesima è molto mossa con 3 gmp di 3^categoria ed 1 di 2^ e altre salite non segnate come gmp per tutta la frazione. L’ultimo gpm è a 16 km dal traguardo, ma dopo di esso ci sono altri strappi prima dell’arrivo che possono frazionare ulteriormente il gruppo. La dodicesima tappa è invece più leggera, con 2 soli gmp di 3 categoria, l’ultimo dei quali a 40 km dal traguardo, che dovrebbe consentire ai velocisti di giocarsi il successo, nonostante qualche piccola asperità nei chilometri finali. La tredicesima tappa è molto dura dato che prevede l’arrivo su una salita storica della Vuelta, la Camperona. I primi 90 km sono pianeggianti, per poi affrontare il Puerto de la Tarna (1^categoria), seguito da 65 km in altopiano che portano all’inizio dell’ascesa finale, 8 km al 7.5% che porteranno sicuramente a scremare il gruppo. Nella quattordicesima frazione le salite da affrontare sono ancora di più, visto che sono previsti ben 5 gpm, 3 dei quali di prima categoria. Dopo i primi chilometri pianeggianti i corridori dovranno infatti affrontare in successione il Puerto de San Isidro (11 km al 3%), l’Alto de la Colladona (5,3 km all’8,1%), l’Alto de la Mozqueta (6,5 km all’8,7%) e l’Alto de la Falla de Los Lobos (5,3 km al 6,4%). Dopo quest’ultima un tratto di 10 km porterà all’asperità conclusiva della frazione, l’Alto de las Praeres, 4 km al 12% dove chi ne avrà potrà fare saltare il banco, anche per via delle salite precedentemente affrontate. Non c’è il minimo tempo per respirare per il gruppo dato che il giorno dopo ci sarà una delle frazioni più importanti della Vuelta 2018: quella con l’arrivo a Lagos de Covadonga. I primi 90 km prevedono solamente un gpm di 3 categoria, ma nella seconda metà tappa sono invece previsti dapprima due gpm di 1 categoria (Mirador del Fito affrontato 2 volte) e dopo 30 km di leggeri saliscendi la salita HC di Lagos de Covadonga, 12 km al 7% che andranno a ridisegnare la generale.
L’ULTIMA SETTIMANA – Dopo il riposo è prevista invece una cronometro pianeggiante di 32 km nella sedicesima tappa, seguita da durissima tappa nei Paesi Baschi, che prevede ben 6 GPM, di cui 1 di 1^categoria ed 1 di seconda. Nella prima metà sono previsti solo 2 gpm di terza, mentre negli ultimi 36 km ci sarà un vero e proprio inferno con l’Alto del Balcòn de Bizkaia (2a cat., 7,3 km al 4,3%) l’Alto de Santa Eufemia (3a cat., 4,5 km al 4,3%) l’Alto de Gontzegaraine (3a cat., 5,5 km al 4,3%) e di nuovo l’Alto del Balcòn de Bizkaia (da un altro versante al 9%) che porteranno grossi cambiamenti nella classifica generale. La diciottesima tappa prevede invece una volata a Lleida dopo 186 km, prima del gran finale con le ultime 2 tappe che andranno a delineare la classifica generale. La diciannovesima tappa prevede l’unico sconfinamento di questa edizione, visto che l’arrivo è previsto in Andorra sul Col de la Rabassa. I primi 140 km sono pianeggianti, mentre gli ultimi 17 che portano al traguardo prevedono una pendenza media del 7%, con tratti anche al 13%. Il meglio però deve ancora arrivare visto che la ventesima tappa è una delle più difficili e impegnative della storia recente degli ultimi grandi giri. 106 km tra Andorra Escaldels Engordany e il Col de la Gallina, 106 km dove non ci sarà un metro di pianura ma solamente salite e discese. Poco dopo il via ci sarà subito da affrontare il Col de la Comella di 2^categoria (4.3 km al 8.7%), seguito subito da 3 GPM di 1^categoria: il Coll de Beixalis (7,1 km all’8%), il Coll de Ordino (9,8 km al 7,1%) e ancora il Beixalis. Successivamente ci sarà ancora la Comella ma da un versante più leggero, dopo il cui scollinamento ci sarà la salita conclusiva di questa Vuelta: il Col de la Gallina (7,6 km al 8,7%) che insieme a tutte le salite precedentemente affrontate deciderà la Vuelta a Espana 2018. L’ultima tappa sarà la consueta passerella a Madrid per i velocisti.