“Ci siamo fatti carico di smontare le illazioni dell’accusa fornendo una prova diabolica”. Queste le parole di Giulia Bongiorno, avvocato delle atlete Silvia Salis e Anna Incerti che sono state ascoltate oggi dal Tribunale nazionale antidoping nell’ambito del processo sui presunti elusi controlli basato sull’inchiesta “Olimpia”. “L’udienza della Salis è stata importante – ha dichiarato la Bongiorno uscendo dagli uffici del Tribunale allo stadio Olimpico di Roma – perché lei era in possesso della prova del doppio invio dei documenti richiesti dalla Procura. Quando ha inviato il modulo per la seconda volta ha anche domandato: ‘Perché mi avete inviato un sollecito quando io vi ho già inviato questi documenti?’. Questo dimostra che i solleciti della Commissione antidoping sono completamente sbagliati, perché fatti anche a chi aveva inviato tempestivamente i documenti richiesti”. Queste invece le parole di Silvia Salis che, ai microfoni del Corriere della Sera, si è difesa: “Ho la consapevolezza di essere innocente, quella dei whereabouts è una vicenda grottesca dal principio. Con la parola doping siamo stati catapultati in un mondo a cui siamo tutti estranei. Uno choc“. La Bongiorno, che nelle udienze di martedì scorso ha difeso anche Daniele Meucci, Fabrizio Donato, Daniele Greco e Ruggero Pertile, si è poi soffermata anche sull’udienza della Incerti, già qualificata per l’Olimpiade di Rio 2016 e anche lei a rischio squalifica (la Procura ha chiesto due anni per entrambe le atlete): “Per lei mancano contestazioni specifiche, abbiamo anche dimostrato i controlli a sorpresa avvenuti sulla base della reperibilità indicata. Se sono fiduciosa? Se guardo i documenti lo sono, se guardo le accuse costruite è chiaro che prima aspetto la sentenze”. La decisione del Tribunale è attesa nel pomeriggio.