Euro 2016

Euro 2016: il pagellone dell’Italia nel girone E

Italia - Foto Nazionale Calcio CC BY 2.0 333

La Nazionale di Antonio Conte ha sorpreso tutti, critici, disfattisti ma anche gli ottimisti che non si sarebbero immaginati di guadagnare la qualificazione come prima classificata alla seconda giornata. La prima gara contro il Belgio è stata perfetta con una solidità difensiva che ha raccolto consensi in tutto il mondo (eccetto il ct belga Wilmots) mentre un passo indietro è stato fatto con la Svezia nonostante il gol vittoria di Eder all’88’. Passo falso invece contro l’Irlanda per una sconfitta per 1-0 che di fatto qualifica gli irlandesi come terza. Anche il Belgio qualificata come seconda accede alla fase ad eliminazione diretta.

La seconda Italia 4.5
C’è un divario enorme. L’Italia dei titolarissimi vince e convince contro il Belgio, l’Italia 2 subisce l’offensiva degli irlandesi per la maggior parte della gara. Bernardeschi è inferiore a Candreva, Thiago Motta non riesce ad eguagliare il livello delle prestazioni di De Rossi e Sturaro non convince ancora del tutto. Conte voleva risposte ed imput, non le ha avute.

La fascia sinistra 4

Anarchica e ribelle. Non vuole un padrone la fascia sinistra che sembra stia diventando un tabù. Malissimo Darmian nella prima uscita contro il Belgio, poco incisivo Florenzi contro la Svezia ed è non ha convinto De Sciglio nella gara contro l’Irlanda. Benino invece El Shaarawy che con 10’ a disposizione contro la squadra di O’Neill ha fatto vedere cose buone

Thiago Motta 5
Chiamato a scacciare le critiche e le polemiche sull’assegnazione della maglia numero 10 di Baggio e Totti, lui non risponde presente. Una unica gara da titolare contro l’Irlanda condita da appoggi sbagliati e lanci velleitari, si assenta dal gioco per lunghi tratti del match

Darmian 5.5
Una delle poche note negative e forse il voto insufficiente riflette anche le aspettative che c’erano su di lui. Diciamocelo chiaramente: se giochi al Manchester United, in Nazionale devi essere una delle stelle. E invece, contro il Belgio Conte è costretto a sostituirlo per qualche sbavatura che per poco non diventano letali per la Nazionale. C’è una fase ad eliminazione diretta che sembra disegnata per lui, non deve fallire.

Salvatore Sirigu 6

Ormai in Nazionale con Buffon è quello che De Rossi è con Totti nella Roma, eterna promessa in attesa del posto da titolare. Aspetta il suo turno diligentemente, si fa trovare pronto contro l’Irlanda e mette in scena una gara di alti e bassi.

Alessandro Florenzi 6
I numeri dello scorso campionato parlano chiaro: 8 gol da terzino per Alessandro Florenzi. Numeri da top player nel suo ruolo, eppure in Nazionale il jolly giallorosso non riesce ancora ad essere decisivo in maglia azzurra come nella Roma e forse il fatto che non abbia ancora giocato nel suo ruolo preferito pesa.

Graziano Pellè 6.5
Si è guadagnato la fiducia di Conte e una maglia da titolarissimo grazie a prestazioni di sacrificio, qualità nelle gare di qualificazione e una personalità da vendere. In campionato, con Feyenoord e Southampton, va in doppia cifra da quattro stagioni consecutive. Va in gol contro il Belgio, meno bene contro la Svezia ma il terminale offensivo degli azzurri nella fase ad eliminazione diretta continuerà ad essere lui.

Eder 6.5
La sua convocazione ha fatto storcere il muso a molti. Con il Belgio, è autore di una gara anonima seppur di sostanza e sacrificio. Con la Svezia, il copione sembra lo stesso ma all’88’ alla prima occasione si inventa un gol che ha scomodato i paragoni con Baggio.

Insigne-El Shaarawy 7
Pedro, calciatore del Chelsea e della Nazionale spagnola, ha confidato alla stampa tutto il suo malessere per la relegazione in panchina. Il folletto napoletano e il neo giocatore della Roma hanno giocato pochissimi minuti a testa ma al contrario non hanno esternato nessun tipo di isterismo facendo parlare il campo. Contro l’Irlanda, la scossa l’hanno provata a dare proprio Insigne (che ha colpito il palo) ed El Shaarawy ma non è bastato.

Candreva 7
Il laziale non tradisce le aspettative e si conferma come una delle stelle di questa Nazionale. Non c’è Hazard, Vertonghen, Olsson o Forsberg che tenga, sulla fascia comanda lui e lo fa capire. Cortois gli nega la gioia del gol con un grande intervento, suo l’assist per il gol di Pellè. Onnipresente.

De Rossi 7
Non tanto per le prestazioni in ogni caso più che sufficienti ma soprattutto per il suo essere  uomo spogliatoio in questa squadra. Il suo Europeo inizia prima di Italia-Belgio quando in conferenza stampa difende Thiago Motta al centro delle polemiche e sostiene la scelta di assegnare a lui la numero 10. Contro il Belgio annulla totalmente il compagno di squadra Nainggolan e, memore del rosso rimediato contro la Bulgaria nelle qualificazioni, rinuncia alla lite con Lukaku che l’aveva provocato. Se Ibra tocca pochissimi palloni è anche merito suo che in fase difensiva diventa un “quarto difensore” come lui stesso si è definito. Uomo spogliatoio, leader in campo e giocatore di classe internazionale, non poteva restare fuori dai 23.

Le dichiarazioni di Chiellini 7.5
Merita una menzione speciale per l’atteggiamento del dopo gara con la Svezia. Ekdal lo definisce “maiale in campo” e lui tranquillo non ne fa una polemica anzi risponde col sorriso. Ibrahimovic avverte che se fosse finita in rissa il duello a farne le spese sarebbe stato proprio il centrale juventino in ospedale. E la risposta di Giorgio all’ennesima provocazione? “ Amo Ibra, nel calcio ci vuole ironia”. Disarmante per la sua intelligenza e furbizia, chapeau.

Antonio Conte 7.5
Un’Italia ad immagina e somiglianza della sua Juve era la scelta più scontata e corretta così come scontata e giusta appare la decisione di affidarsi ai suoi uomini (Giaccherini su tutti) anche nelle seconde linee come Ogbonna e Sturaro.  Vince la scommessa, finora, di Eder, decisivo nella vittoria contro la Svezia. Solidità difensiva e costante inserimento delle mezzale, questi i cardini del gioco dell’Italia di Antonio Conte. Voto più che positivo per il tecnico ex Juve nonostante qualche scelta controversa nell’ultima gara della fase a gruppi, come lo schieramento del diffidato Bonucci che non ha reso al massimo.

Giaccherini-Parolo 7.5
Le mezzali titolari di questa Italia sono un moto perpetuo e una costante spina nel fianco nelle difese avversarie con i loro inserimenti. Giaccherini ha fatto gol, Parolo si è dovuto inchinare alla traversa. Promossi con ottimi voti.

Il papà di Graziano Pellè 8

“Graziano mi ha chiamato dopo il gol al Belgio e mi ha chiesto se ero contento. Io gli ho ricordato che prima aveva sbagliato un gol facile”, le parole di Roberto Pellè, padre esigente che non si accontenta e che spinge il figlio a fare ancora meglio. Magari già contro la Spagna…

Bonucci-Barzagli-Chiellini 8
Ormai sono un tutt’uno. Se Croazia, Slovenia, Serbia e Bosnia avessero avuto solo un 30% dell’affiatamento del trio juventino la Jugoslavia non sarebbe mai arrivata alla dissoluzione. Sono perfettamente complementari e Bonucci al centro della difesa con le sue geometrie e i suoi lanci millimetrici farebbe arrossire il 60% dei registi di centrocampo in attività, la prestazione negativa contro l’Irlanda condizionata dal timore di prendere il giallo non può influenzare la votazione nelle due partite decisive con Svezia e Belgio. Annullati completamente due giganti come Lukaku e Ibrahimovic, ora il tridente bianconero si prepara ad affrontare un ex bianconero come Alvaro Morata.

 

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