Continuano i guai per Ryan Lochte. Una delle stelle più luminose del nuoto statunitense e mondiale è stata infatti sospesa per 14 mesi fino al 24 luglio 2019 a causa di una trasfusione di sangue illecita che ha portato alle indagini e alla sentenza dell’Usada, agenzia antidoping americana. Davvero beffarda la dinamica degli eventi, visto che Lochte è stato inchiodato da una foto da lui stesso postata sui social lo scorso maggio: le susseguenti indagini dell’Usada hanno appurato come la quantità di sangue trasfuso fosse superiore ai 100 mL in 12 ore. Una quantità illegale se non con un’apposita autorizzazione medica: Lochte, che ha pienamente collaborato come si legge nel comunicato Usada, dovrà quindi saltare i campionati nazionali ormai prossimi ma soprattutto i Mondiali 2019.
Davvero un momento difficile nella carriera del sei volte campione olimpico, già al centro delle polemiche a Rio 2016 per aver finto una rapina in Brasile durante i Giochi: si trattava di un diversivo per coprire le bravate e gli atti vandalici compiuti insieme ad alcuni compagni. In quel caso arrivò una sospensione di 10 mesi da parte della federazione statunitense.