Atletica

Doping, Alex Schwazer: “Non ho colpe”. Donati: ci hanno minacciato

Alex Schwazer - Foto Marco Togni CC BY-SA 3.0

La notizia choc lanciata questa mattina dalle pagine della Gazzetta dello Sport sul nuovo presunto caso di positività, ha costretto Alex Schwazer a indire una conferenza stampa al Parkhotel Laurin di Bolzano. La Iaaf avrebbe riscontrato una quantità oltre la norma consentita di anabolizzanti nelle urine del marciatore azzurro in un test risalente allo scorso gennaio.

Rivivete su Sportface.it la diretta scritta della conferenza stampa dell’atleta bolzanino.

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19.10 – Si chiude così la conferenza stampa di Schwazer. Una conferenza molto diversa da quella di quattro anni fa, quando l’altoatesino era stato trovato positivo all’Epo. Stavolta Alex si difende, sostiene di non aver assunto le sostanze anabolizzanti denunciate dalla Federazione internazionale di atletica leggera nel controllo del primo gennaio, risultato negativo in prima battuta ma poi positivo il 13 maggio, pochi giorni dopo il ritorno alle gare dell’altoatesino, un rientro trionfale con il successo nel Mondiale di marcia a squadre a Roma. Ma non solo, perché il tecnico Sandro Donati è passato al contrattacco, denunciando “pressioni” ricevute alla vigilia delle gare di Roma e La Coruna affinché Schwazer non vincesse. Le controanalisi del marciatore sono in programma il 5 luglio.

19.02 – L’avvocato Brandstatter fa l’elenco dei numerosi controlli al quale è stato sottoposto Schwazer nel 2016: una decina di test effettuati dalla Federazione internazionale di atletica leggera tra gennaio e questa mattina, a Vipiteno. “Vi rendete conto? Nessun atleta ha avuto così tanti controlli. E poi ora esce fuori che sarebbe stato positivo a un controllo del primo gennaio al quale inizialmente era risultato negativo? E’ profondamente ingiusto“.

18.56 – Donati: “I nostri controlli privati utili per scagionare Alex? Non so se per scagionarlo, ma per capire cosa ha fatto Schwazer in questo anno e mezzo sì. E anche per la costruzione del passaporto biologico, perché a livello mondiale la Wada ha tanti atleti da controllare e non può fare tutti i test che abbiamo fatto noi per ogni persona. Ma nessuno si è interessato al nostro lavoro!”.

18.50 – Ancora Schwazer: “Ho fatto tanti sacrifici per tornare, ho coinvolto tante persone, fino all’ultimo devo provarci, lo devo anche a queste persone. Certo non sarà facile allenarmi, ma cercherò di farlo“.

18.45 – Schwazer riprende la parola: “Perché avrei dovuto prendere queste sostanze il giorno 31 dicembre, quando si esce, si festeggia, si beve un po’ di alcol. Mi hanno controllato il primo gennaio, che senso avrebbe prendere degli anabolizzanti il 31 dicembre?”.

18.42 – Donati continua a raccontare retroscena: “La settimana che precedeva il Mondiale di Roma è stata un calvario, Alex forse se ne è accorto dalla mia faccia. Perché la Procura antidoping del Coni indagava sull’allenamento agonistico svolto qualche settimana prima da Schwazer nella Capitale, se fosse o meno consentito e meritasse una nuova squalifica perché non aveva ancora terminato la sanzione per l’Epo. Un’inchiesta terminata con un’archiviazione, come era normale. Ma queste sono le pressioni alle quali Alex è stato sottoposto”.

18.38 – Pesante rivelazione di Sandro Donati: Alex ha ricevuto pressioni prima della gara di Roma e anche a La Coruna affinché non vincesse, ma finisse dietro all’australiano a Roma e al cinese in Spagna. Chi le ha fatte? Persone con ruoli importanti”.

18.34 – Cominciano le domande dei giornalisti, risponde Donati: “Quali sostanze avrebbero trovate? Steroidi anabolizzanti di diverso tipo, in quantità minima. Quante speranze per Alex a Rio? I tempi della giustizia sportiva sono rapidi rispetto alla giustizia ordinaria, ma sono tremendamente lenti rispetto alla scadenza di Rio. Il fatto stesso che abbiano fissato al 5 luglio la controanalisi ci condiziona, proveremo ad anticiparle”.

18.26 – Donati passa all’attacco contro il sistema della Wada: “Con Alex abbiamo intrapreso un progetto unico al mondo, abbiamo messo a disposizione i dati degli oltre 35 controlli ematici effettuati in questo anno e mezzo, ma non abbiamo mai ricevuto risposta. Abbiamo anche inviato alla Wada una dichiarazione unica al mondo nella quale Alex rinunciava alla finestra oraria, rendendosi disponibile 24 ore su 24 per i controlli. La mancata risposta mi ha fatto pensare a una provocazione di un sistema che continua ad andare avanti con le sue regole, un sistema in cui l’atleta positivo al doping diventa una preda sulla quale scagliare la propria durezza. Ma lo fanno solo sugli atleti deboli”.

18.21 – Ora parla Donati, allenatore di Schwazer e un’icona della lotta al doping: “Considerando il passato, Alex ha l’identikit perfetto dell’atleta che si dopa all’insaputa dell’allenatore. Che tradisce: quindi quale migliore pretesto avrei avuto per abbandonarlo in questo momento, magari facendo la figura di quello che non si era accorto? Questo non accadrà mai, resterò accanto ad Alex: non chiedo di risparmiarmi a nessuno, ognuno dovrà risponderne allo specchio delle ingiurie che mi sono arrivate e continueranno ad arrivare“.

18.19 – Schwazer ripete gli stessi concetti in tedesco per i giornalisti stranieri presenti. Nessuna lacrima, nessun segno di colpa: il marciatore altoatesino è convinto della propria innocenza.

18.16 – Qualcuno non vuole che io vada all’Olimpiade, ma io andrò fino in fondo per chiarire tutto  continua Schwazer – So benissimo che un atleta già stato trovato positivo per qualcuno ha poco credibilità, per qualcuno le mie parole non avranno valore, ma voglio solo dirvi che ho vicino a me una persona che ha impiegato la sua vita contro il doping (Sandro Donati, ndr). Spero ci pensiate due volte prima di attaccare Donati e le altre persone che mi sono a fianco”.

18.15 – Ancora Schwazer, deluso ma soprattutto arrabbiato: “Sono stato informato ieri. E’ un incubo. La peggior cosa che poteva succedere. Vi posso giurare che si andrà in fondo perché ho investito troppo in questo ritorno. Sto dando ancora tanto, forse troppo. Ci sono state tante ostilità nei miei confronti. Non volevano che vincessi a Roma, preferivano finissi piazzato“.

18.12 – Parla Schwazer: “Io sarò molto sintetico anche perché altrimenti vengo accusato di fare teatro. Come quattro anni fa sono di nuovo qui a metterci la faccia per rispetto nei confronti di chi mi è stato vicino. Oggi non ci saranno scuse. Quattro anni avevo sbagliato, stavolta non ho fatto nessun errore. Anzi da un anno e mezzo con tanta fatica sto andando a Roma, allenandomi con Sandro, chiedendo a lui di fare il possibile per dimostrare che il mio ritorno è pulito”.

18.10 – Conclude l’avvocato: “E’ assurdo. Combatteremo con tutte le nostre forze. Vogliamo verità e giustizia. Alex ha fatto un percorso di trasparenza e impegno, questo non se lo merita. Non pensavo ci fosse tanta malvagia, tanta cattiveria nel mondo. Non dobbiamo meravigliarci dei conflitti che abbiamo sulla Terra se poi ci sono queste manifestazioni di cattiveria. Faremo denuncia anche per professor Donati, che dopo una vita contro il doping ci ha messo la faccia“.

18.09 – Prosegue Brandstatter: “Alex spera ancora di andare all’Olimpiade. Ha fatto un percorso limpido e trasparente, il professor Donati lo spiegherà. Schwazer ha fatto diversi controlli, trasparenti e genuini. Vedersi ora, dopo quattro mesi e un controllo negativo, con un test positivo a sostanze anaboliche ci lascia non solo stupiti ma anche furiosi. Alex non c’entra, non ha responsabilità“.

18.06 – Ancora l’avvocato: “Per noi è inconcepibile, la vicenda è strana: un test negativo dopo mesi viene riaperto e giudicato positivo a sostanze che non hanno nulla a che vedere con uno sport di resistenza. Ci sono state resistenze da parte di tante persone per il ritorno alle gare di Alex. E’ una vicenda brutta e sporca. Faremo subito una denuncia penale contro ignoti“.

18.05 – Parla prima l’avvocato: “Notizia devastante, incredibile, che non possiamo accettare. Notizia profondamente ingiusta. Vi voglio dire subito una cosa: Alex con questa vicenda non ha nulla a che vedere. Non ha nessuna responsabilità“.

18.04 – Con Alex anche l’avvocato Brandstatter e i manager, oltre all’allenatore Donati.

18.03 – E’ arrivato Schwazer. Faccia scurissima, come comprensibile.

17.58 – Arrivata la manager del marciatore. Intanto a Radiouno ha parlato l‘avvocato di Schwazer, Gerhard Brandstatter: “E’ una notizia incredibile inaudita, che ci lascia tutti sbalorditi. Alex non c’entra, speriamo di poter acclarare la verità. Ho sempre detto che si è avverato quanto si temeva. Con addosso l’interesse spasmodico per quello che ha fatto c’erano timori. Speriamo di poter reagire. Dico solo che Alex è l’unico atleta che si è dichiarato disponibile 24 ore su 24″.

17.52 – Pochi minuti alla conferenza stampa di Alex Schwazer, che ha convocato i giornalisti nella sua Bolzano per spiegare la notizia della nuova positività al doping, per la precisione agli anabolizzanti. Il controllo della Iaaf, effettuato a inizio gennaio, aveva dato inizialmente esito negativo. Ma lo scorso 13 maggio, dopo la vittoria di Schwazer nella Mondiale di marcia a squadre di Roma con relativa qualificazione per l’Olimpiade di Rio, la Federazione internazionale di atletica leggera ha comunicato all’atleta i risultati corretti degli esami, risultati positivi. Ricordiamo che, in ogni caso, l’altoatesino deve ancora essere sottoposto alle controanalisi, previste per inizio luglio.

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