Canottaggio

Doping, Vincenzo Abbagnale squalificato per 16 mesi

Vincenzo Abbagnale (al centro) - Foto Korea.net CC BY-SA 2.0

Vincenzo Abbagnale non disputerà l’Olimpiade di Rio. La prima sezione del Tribunale Nazionale Antidoping, nel procedimento disciplinare a carico del capovoga, “visti gli articoli 2.4 e 4.3.3 delle NSA”, gli ha inflitto 16 mesi di squalifica, a decorrere da oggi e con scadenza al 19 ottobre 2017. La decisione del Tribunale ha punito il canottiere, figlio dell’ex campione Giuseppe, per avere saltato un controllo anti-doping. Non si era presentato il primo febbraio a un controllo a sorpresa quando già in precedenza aveva saltato altri due controlli. Nel primo caso si era trattata di un dimenticanza, nel secondo non gli era stato segnalato il luogo dalla piattaforma che gestisce questi check. Abbagnale aveva poi chiesto il rinvio del rincorso di fronte al tribunale regionale. “Non voglio essere ipocrita, quando ho letto del ricorso al Tar c’è stato un elemento di forte imbarazzo” aveva detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, aggiungendo: “All’interno del nostro mondo uscire fuori di un certo tipo di regole non può che creare imbarazzo, tanto più se sei figlio di un presidente federale”. Il Tna ha anche squalificato Carla Piattelli (Fin) per 2 mesi, pena già scontata in regime di presofferto, e Marco Finozzi (Fgi) per otto (a decorrere da oggi e con scadenza, dedotto il presofferto, al 19 dicembre 2016) e Mouhammad Faye (Fip) per sei (squalifica a decorrere dal primo marzo 2016 e con scadenza al 31 agosto 2016).

“La sentenza si commenta da sola, ciò che è stato chiesto dalla procura Nado-Italia è stato pienamente accolto dal Tribunale nazionale antidoping. Viste le motivazioni addotte e l”atteggiamento collaborativo del ragazzo, ci aspettavamo maggiore clemenza. Purtroppo così non è stato”. Queste le parole dell’avvocato di Abbagnale, Massimiliano Di Girolamo.

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