Calcio

Serie A, Lazio-Verona 5-2

Keita - Lazio 2015/2016 - fotomenis.it

La Lazio ritrova la vittoria dopo 3 turni, a farne le spese il malcapitato Verona. Nell’Olimpico deserto a causa della squalifica inflitta per i cori a Koulibaly, finisce 5-2 per gli uomini di Pioli grazie alle reti di Matri, Mauri, Felipe Anderson, Keita e Candreva, per i gialloblu vanno a segno Greco e Toni. I biancocelesti ritrovano Biglia e Felipe Anderson dal primo minuto, Candreva si accomoda in panchina. La prima occasione capita a Matri, ma l’attaccante non è lesto a ribadire in rete. Ritmi bassi, ne approfitta il Verona che tra il 24esimo e il 27esimo ha due occasioni per andare in vantaggio: prima Pazzini ci prova di testa, ma è bravo Marchetti a deviare in angolo, poi Toni ancora di testa, ma senza centrare la porta. I pericoli corsi svegliano la Lazio che con il minimo sforzo si porta in vantaggio. Cataldi ci prova dal limite senza successo, il centrocampista capisce che è meglio assistere i compagni e sfornare l’assist vincente: palla dentro per Matri che calcia con il sinistro beffando Gollini. Il primo tempo si chiude con i biancocelesti in vantaggio.

La ripresa inizia senza cambi, bastano 5 minuti alla Lazio per raddoppiare. Il secondo assist di Cataldi è perfetto per Mauri che deve solo appoggiare in porta. Il doppio vantaggio ha il potere di addormentare la partita, a vivacizzarla ci pensa Hoedt che devia un cross innocuo di Wszolek sulla traversa, rischiando l’autogol. Al 69esimo arriva il tris biancoceleste: Matri riceve in fuorigioco, assist al bacio per Felipe Anderson che non può sbagliare il più facile dei gol. Il Verona però ha il grande merito di continuare a crederci. La punizione di Greco permette agli uomini di Delneri di rialzare la testa, la rete di Toni spaventa la Lazio, ma ci pensa Keita, subentrato a Mauri, a calare il poker che di fatto consegna i 3 punti ai biancocelesti. C’è spazio anche per Candreva, al ritorno in campo dopo l’infortunio, è suo il rigore che vale la cinquina. Torna a sorridere Pioli, stavolta i suoi non sprecano il jolly: l’Europa non è più un miraggio.

SportFace