El pie de Marcos. E poco prima anche la mano, per sua fortuna ritenuta non punibile. A cinque minuti dal termine Rojo, difensore centrale solo mancino, salva miracolosamente l’Argentina da una marea di polemiche con un gol bellissimo di destro al volo e consente a Messi e compagni di respirare per alcuni giorni quando erano a un passo dal baratro. I Mondiali 2018 per l’Albiceleste continuano: per ora Sampaoli, ormai di fatto esautorato dal suo ruolo, può tirare un sospiro di sollievo, ma sabato c’è subito l’esame durissimo della Francia. In questo momento la Seleccìon sembra tutto fuorché all’altezza dei transalpini, specie per quanto visto nel secondo tempo di San Pietroburgo, ma se Rojo riesce a segnare un gol del genere, tutto – o quasi – è possibile fra quattro giorni.
QUALCOSA DA SALVARE – Tante volte una nazionale partita male ai gironi è arrivata fino in fondo o ha stupito tutti: l’Italia nel 1982 è l’esempio paradigmatico del riscatto strada facendo, ma la fragilità di questa squadra, fisica quanto psicologica, è rara per una big che quattro anni fa si era accontentata del secondo gradino del podio. In attesa della prova del nove, gli argentini possono, per il momento, godersi un Messi che quantomeno torna al gol ai Mondiali a distanza di quattro anni esatti dall’ultimo (doppietta proprio contro la Nigeria il 25 giugno 2014, poi sei partite a digiuno), uno spirito più battagliero (ma a corrente alternata) e la consapevolezza che c’è ancora possibilità di invertire definitivamente la rotta a un passo dall’impatto con l’iceberg.
LA PAURA – In campo succede di tutto, tra rigori dati e chiesti, con il solito Var protagonista, ma lo show è anche sugli spalti. Offre Diego Armando Maradona, e il repertorio è ampio: dalla pennichella di fine primo tempo (mentre l’emotività sul terreno di gioco era alle stelle) a un piccolo malore (nulla di grave), passando alcuni balli sfrenati, per arrivare infine al dito medio della mano de Dios da censurare, qualunque fosse il motivo. El Pibe de Oro come sintesi perfetta del momento che sta vivendo l’Argentina: tensione continua, polemiche anche quando non dovrebbero essercene. Bene così, per il momento: con la Francia sarà durissima, guai però a dare per morta una squadra ferita ma sempre in grado di reagire. L’ottavo di finale contro i blues fa paura, ma non solo in casa Albiceleste: qualcosa ci dice che Griezmann e compagni avrebbero evitato volentieri questo incrocio da brividi.