Lewis Hamilton - Foto Steve_Melnyk - CC-BY-2.0
Formula 1

F1, ‘monday review’: i commenti post GP Francia 2018

Arriva l’ottavo appuntamento con la rubrica del monday review del Mondiale 2018 della Formula 1. Nel pomeriggio di domenica 24 giugno è andata in scena la gara di Le Castellet. Il Gran Premio di Francia torna protagonista nel campionato a quattro ruote dopo 10 anni di assenza contando l’ultima volta a Magny-Cours nel 2008. Per altro era da 28 anni che team e piloti non si sfidavano nello storico Circuit Paul Ricard, un tracciato che ha diviso l’opinione comune per la sua conformazione da vero e proprio labirinto visivo.

A differenza di Monte Carlo e Monteal, il circuito di Le Castellet ha offerto una gara entusiasmante dall’inizio alla fine. Certo, è vero che Sebastian Vettel e Valtteri Bottas ci hanno messo del loro animando la sfida dopo l’incidente, il pit-stop affrettato e la rimonta da fondo gruppo, ma è anche vero che abbiamo assistito a tanti sorpassi lungo tutta la durata della gara. Lewis Hamilton, Max Verstappen e Kimi Raikkonen salgono sul podio ed esultano per tre differenti motivi fra loro mentre gli altri chiudono il week end col broncio.

HAMILTON DA HAMMERTIME – Tutta la potenza della Mercedes nel piede di Hamilton. Lewis non riesce a trovare una mezza via, o è troppo forte o è troppo sotto tono in questo avvio di campionato. Quando va troppo forte è imprendibile e quando riesce ad incanalarsi nell’hammertime dalle prime fasi del week end c’è solo da applaudirlo. Hamilton ha costruito questo dominio domenicale partendo dalle libere del venerdì dove nella simulazione qualifica, nei primi tentativi, riusciva a rubare tanti decimi sulla concorrenza, chiudendo per altro entrambe le classifiche al comando. Nemmeno la super prestazione di Bottas in qualifica lo ha turbato tanto che, all’ultimo run, Lewis è riuscito a beffarlo nei millesimi per prendersi la pole position numero 75 in carriera. In gara è stato bravo e fortunato a tenersi fuori dal caos dietro di sé, difendendo la posizione alla ripartenza dopo la safety car e volando via verso la vittoria numero 65. Nessuna manovra spettacolare, nessun sorpasso: semplicemente costanza e ritmo infernale: “Ho fatto delle buone qualifiche, e al via non ho commesso errori, e posso dirmi orgoglioso di questo. Non ho avuto esitazioni e sono riuscito a prolungare il primo stint per 33 giri – puntualizza il britannico – Probabilmente sarei stato in grado di utilizzare quelle gomme per tutta la gara, perché avevo il passo e potevo gestirle bene“. Riguardo l’incidente fra Vettel e Bottas in partenza Lewis commenta con un pizzico di rammarico per il compagno di squadra: “Volevamo fare doppietta, perché Bottas ha fatto un grande lavoro. Fa sempre male quando qualcuno, commettendo un errore, distrugge la tua gara e riesce a finirti davanti“.

VERSTAPPEN E RAIKKONEN SUL PODIO- Max fa un’altra gara pulita e Kimi, finalmente, chiude una bella gara d’attacco. Sorridono gli altri due piloti sul podio, Verstappen e Raikkonen, che si accodano a Hamilton riuscendo a conquistare dei punti importanti in ottica classifica piloti. Il giovane pilota della Red Bull, dopo aver chiuso le qualifiche con un ottimo quarto posto, usufruisce del crash fra Vettel e Bottas per portarsi alle spalle di Hamilton. Nella re-start della safety car la potenza del motore Renault non gli permette di gareggiare alla pari con il britannico tanto che, lungo tutto l’arco della gara, Max non è mai riuscito a mettere sotto mira la prima posizione. Una solida difesa del secondo posto con un buon ritmo che gli ha permesso di gareggiare in tutta tranquillità, senza rincorrere a manovre frenetiche quali ci aveva abituato. Il suo discorso è proprio questo e lui ammette di non aver cambiato approccio, nemmeno dopo le furiose critiche, anzi: “Per tutto il tempo sono venuti da me dicendomi che avrei dovuto cambiare il mio approccio e altri commenti stupidi: non ho cambiato nulla e ora tutto sta andando bene. Spero che quando arriveremo in Austria i giornalisti chiederanno a Vettel se cambierà il suo approccio perché è quello che mi sono sentito ripetere per così tante gare“.

Dalla sesta posizione alla terza piazza per un Raikkonen convincente. Kimi torna a prendersi gli applausi sul podio per un risultato cercato, trovato e meritato. Dopo la qualifica deludente nemmeno la partenza è stata entusiasmante, tenendo conto però del grande caos creatosi davanti a sé. Raikkonen scivola settimo e giro dopo giro riesce a superare le macchine “inferiori” con grande facilità. Poi punta Ricciardo per il podio ma il gap rimane costante tra i 3 ed i 4 secondi fino al cambio gomme dove la Ferrari vola con le supersoft. Negli ultimi giri dà vita alla battaglia più interessante della gara nella quale Ricciardo prova a difendersi tirando due staccate al limite. Raikkonen, però, ha una macchina più prestazionale sul finale e riesce a passare la Red Bull al terzo tentativo: “Sono riuscito a fare una buona gara, pulita, ho fatto un po’ di sorpassi. Mi sono divertito molto di più rispetto alle ultime, dove non era successo praticamente nulla“.

VETTEL INCOLPATO, PER LA PRIMA VOLTA – Partenza frenetica e boom, il contatto. Il tracciato di Le Castellet, affrontato per la prima volta in un week end di gara, lascia un brutto ricordo a Vettel. Difficile studiare la situazione alla partenza, difficile prevedere che la strada si potesse stringere così tanto in quella curva. Vettel parte bene, leggermente meglio rispetto a Hamilton e Bottas ma in curva non si contiene e paga amaramente questo spunto. La curva si stringe ad un angolo, senza via d’uscita, dove l’unica manovra possibile era quella del taglio curva. Una frazione di secondo per pensarci in una partenza caotica che si conclude con il contatto con la Mercedes di Bottas. Valtteri si gira e fora la gomma posteriore sinistra mentre Vettel distrugge l’ala e danneggia pesantemente le ultrasoft. Entrambi fanno il giro di rientro ai box con grande fatica per riparare il riparabile, aiutati anche dalla fortuna della safety car causata per il contatto dietro di loro con Esteban Ocon e Pierre Gasly protagonisti. Seb monta le soft e vola per la rimonta non riportando alcun danneggiamento sul fondo della sua Ferrari mentre Bottas ci mette più tempo a trovare il ritmo per liberarsi del grande traffico. Per altro a Vettel viene inflitta una penalità di 5 secondi, incolpato dalla direzione gara (penalità che sconterà al secondo pit-stop).

Il pilota tedesco perde il primato in classifica chiudendo in quinta posizione e scivolando a 14 punti da Lewis e nel post gara ci tiene a scusarsi con il muretto box dicendo: “Ho perso la gara al primo giro, ancora una volta“. Seb si scusa anche con Bottas nel post-GP ammettendo di avere la piena colpa nel contatto: “La colpa è mia, qualunque fosse stata la penalità sarebbe stata equa. Alla fine non ha contato neanche più di tanto. È un peccato per Valtteri, perché ho distrutto la sua gara per un errore mio“. Ancor più amaro il commento di Bottas che rammenta di aver lasciato lo spazio necessario a Vettel per completare la sua traiettoria al via: “Eravamo fianco a fianco in frenata, e io ho preso l’esterno. Ho frenato un po’ tardi, lasciando abbastanza spazio a lui per rimanere all’interno, ma penso che semplicemente mi abbia colpito“. In tutto questo c’è anche il precedente commento polemico di Verstappen, il “pazzesco” esclamato da Hamilton negli highlights del post gara ma, soprattutto, la frase di Maurizio Arrivabene (team principal Ferrari) che rincuora Vettel dicendogli: “Dai Seb, in Austria ci vendichiamo“. Testa bassa ed ora si torna a rincorrere in un avvio di campionato davvero entusiasmante.

La delusione di giornata è sicuramente Daniel Ricciardo che perde il podio nel finale a bordo di una Red Bull poco convincente nel secondo stint. Per lui quarto posto proprio davanti a Vettel mentre esulta Kevin Magnussen su Haas che riesce a resistere alla pressione di Bottas nel finale di gara chiudendo in sesta posizione. Salva il salvabile Carlos Sainz in ottava piazza dopo il “No power” esclamato negli ultimi giri, poi Nico Hulkenberg a completare la “doppietta” Renault in zona punti. Chiude la top-10, ancora una volta, il talento monegasco Charles Leclerc, autore di una piccola sbavatura in gara che non gli permette di stare davanti alle Renault dopo il capolavoro della qualifica. Le voci per il suo imminente futuro in Ferrari sono sempre più insistenti ma Charles sembra gestire il tutto con grande autorevolezza e calma.

Valigie e bagagli, nemmeno il tempo di riposarsi in Francia che team e piloti si spostano in Austria per il nono appuntamento stagionale. A Spielberg, al Red Bull Ring, si correrà nel week end 29 giugno-1° luglio in una pista completamente differente che potrebbe nuovamente mischiare le carte in tavola. Un altro storico Gran Premio europeo che darà vita a nuove battaglie. Chi riuscirà a trionfare nella pista “casalinga” della Red Bull?

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