A cura degli inviati Michele Galoppini e Giulio Gasparin
Le dichiarazioni più interessanti e più divertenti delle protagoniste della giornata di quarti di finale dai campi del Mallorca Open. Hanno parlato ai microfoni dei giornalisti le quattro vincitrici – Caroline Garcia, Kirsten Flipkens, Anastasija Sevastova e Jelena Jankovic – e due delle sconfitte, Ana Ivanovic e Mariana Duque Marino.
Trovate poi tutte le dichiarazioni in inglese della giornata nello Spreaker allegato:
Jelena Jankovic
Sono davvero contenta di aver battuto Sorana, che mi aveva battuto qualche settimana fa a Madrid. Mi sto riprendendo molto bene fisicamente e lo sto dimostrando anche sul campo. Oggi sono stata davvero brava anche con il servizio, esclusa l’ultima parte del match, e quindi sono riuscita a metterle pressione, obbligandola a tenere il servizio.
Le sto provando tutte le avversarie in questo torneo: una che tira, una che varia, una che fa slice, una che tira piatto e preciso. Ma è un bene, mi permettono di prepararmi al meglio per i prossimi match sull’erba.
Una capra!? Pensa che non me ne ero nemmeno accorta. Sentivo quei rumori da dietro il campo ma non capivo, pensavo fosse qualcuno dalla cucina che faceva cadere stoviglie. Che diamine, necessitiamo di un po’ di tranquillità mentre giochiamo a tennis… e invece era una capra! Beh giochiamo sull’erba, è il suo posto, è il posto degli animali, non il nostro dopotutto [risata]. Avrebbero dovuto invitarla per un ciao! Certo che faceva un gran rumore! Ho visto che Sorana era al servizio e si chiedeva cosa stesse succedendo, poi l’arbitro ce l’ha detto e ci siamo messi tutti a ridere.
Mi stai chiedendo se ho 31 anni? Ehi, non si chiede l’età ad una signora! Ero così contenta… qui a Mallorca nel primo turno han detto che avevo 25 anni… purtroppo quel 25 non è l’età ma la mia classifica WTA.
Kirsten Flipkens
Non avevo idee chiare sul come giocasse la Cepede Royg, è in crescita e la conosciamo poco e non è mai facile affrontare chi non conosci, soprattutto sapendo che lei è molto in forma e veniva da cinque vittorie. All’inizio del match devi un po’ capire cosa del tuo tennis può far male.
L’obiettivo principale della stagione era qualificarmi per la prima volta all’Olimpiade, ce l’ho fatta e sono molto contenta per questo. E come ogni anno la stagione sull’erba è quella su cui punto di più.
Il rovescio slice è certamente un’arma importante, non solo su questa superficie. Non sono solo io ad usarlo, tante altre usano questa arma, come Roberta Vinci, per mixare il ritmo e riuscire a smontare il gioco di chi ci supera fisicamente e prova a schiacciarci di potenza.
All’inizio della settimana il ritmo è un po’ blando e si cerca sempre di visitare un po’ il luogo in cui si gioca. Ho visto Palma di Mallorca, ho visto Port d’Andratx, sono andata a cena fuori qualche volta… poi la settimana si fa fitta e non si ha più tempo. Comunque ancora niente mare, non sono riuscita ancora a mettermi in bikini!
Caroline Garcia
Vittoria fisica o vittoria mentale? Sull’erba secondo me una vittoria come questa è soprattutto mentale, anche perché sull’erba non devi sprecarti troppo fisicamente, gli scambi sono brevi e cerchi i colpi vincenti.
L’erba è ben lontana dall’essere la mia superficie preferita [risata].
Non penso all’H2H quando sono in campo, quindi anche oggi non ho pensato alle tre vittorie consecutive contro la Ivanovic. Ogni volta è sempre diverso, il match non è mai finito finché non converti il match point, bisogna giocare nel presente e punto per punto.
Il segreto per battere la Ivanovic? Non c’è alcun segreto, ma la prima sconfitta che mi ha rifilato è stata troppo dolorosa… [risata]
Essere testa di serie a Wimbledon cambia niente. Poi sono stata testa di serie negli Slam 3-4 volte e quelle 3-4 volte ho perso al primo turno… [risata] Comunque, a parte gli scherzi, potrebbe darti un tabellone migliore e magari ti fa evitare Serena Williams al primo turno, ma le insidie sono ovunque.
So che il mio cognome è spagnolo, ma io di spagnolo so proprio poco: lo capisco, posso parlarlo un po’ in certe condizioni, ma al momento devo imparare ancora troppe parole per rispondervi in spagnolo [risata].
Mariana Duque Marino
Era tutto il match che volevo fare un serve&volley, proprio sul match point suo mi è uscito un ottimo servizio ad uscire e mi sono lanciata a rete… poi purtroppo non è andata troppo bene [risata].
Sto migliorando molto sull’erba, ho cominciato anche a battere giocatrici molto buone su questa superficie, come Sabine Lisicki l’altro giorno. Mi fa molto piacere riuscire finalmente ad esprimermi.
Anastasija Sevastova
Forse non lo sapete, ma dopo il mio primo turno sono dovuta andare in ospedale. Ho subito un attacco virale, continuavo ad avere crampi, ero disidratata, stavo malissimo. Ho passato 24 ore in ospedale e di certo non mi sarei mai aspettata di giocare il secondo turno e meno ancora di arrivare in semifinale!
Duque Marino è un’avversaria molto tosta, soprattutto sull’erba. Gioca uno slice magnifico, davvero complicato da affrontare. Piace anche a me giocare in slice, ma lei lo gioca molto meglio di me [risata]. Però forse nella palla corta sono più brava io.
Ad un certo punto mi sono arrabbiata con il mio coach, forse non se lo meritava [risata]. Lui poi ha scagliato il cappello in terra. Per me oggi è un po’ una giornata no, sono stata difficile con lui, ma anche lui a volte si arrabbia, quindi siamo pari.
Ana Ivanovic
Mi spiace per oggi perché comunque ho giocato una buona partita, ho avuto tante occasioni nel primo set ed anche nel terzo ero riuscita a recuperare nel momento chiave della partita. Lei stata molto brava, forse anche un pelo fortunata in certi momenti, ma abbiamo giocato entrambe alla grande.
Mi fa un po’ male il polso, infatti l’ho fasciato. Ma è solo un’infiammazione dovuta al gioco sull’erba prolungato, poi la palla sull’erba arriva in maniera differente, bisogna adattarsi ed anche il fisico necessita un’adattamento.
Non ho potuto essere al Gala ieri sera, peccato! Dovevo recuperare dal match delle 19… però ho visto delle foto, in effetti sembrava davvero carino.