Pieter Weening dimostra, per l’ennesima volta in carriera, uno straordinario talento nell’indovinare le fughe da lontano. Lo stesso talento che gli permise, gli anni scorsi, di conquistare una tappa al Tour e due al Giro (oltre che di indossare la maglia rosa per alcune tappe). Anche oggi l’olandese della Roompot è riuscito a centrare l’azione buona e si è imposto su un arrivo in quota, ancorché favorito dalla presenza nella fuga di corridori di livello sì, ma certamente dalla scarsa attitudine su percorsi di questo tipo: secondo – a 2’37” – è giunto infatti l’argentino Maximiliano Richeze, velocista della Etixx-QuickStep già vincitore di una tappa in questa edizione del Tour de Suisse. Mentre Weening coronava trionfalmente la propria cavalcata solitaria, poco più indietro gli uomini di classifica si davano battaglia, e la generale trovava un nuovo leader: maglia gialla del Tour de Suisse è ora infatti l’olandese Wilco Kelderman (Lotto NL-Jumbo).
L’ennesima giornata di maltempo di questo Giro di Svizzera è dunque caratterizzata dalla predetta fuga, piuttosto numerosa, che acquisisce ampio margine. Tra gli atleti all’attacco proprio Pieter Weening che, all’imbocco della salita finale verso il traguardo di Amden, saluta la compagnia e non viene più ripreso; a 2’37” arriva Richeze e a a 3’57” il polacco Macej Paterski (CCC Sprandi), entrambi facenti parte della fuga, al pari dello sloveno Kristijan Koren (Cannondale), che termina quarto a 4’13”.
In gruppo – sull’ultima salita – è lo statunitense Jo Dombrowski (Cannondale) a condurre il forcing, in favore del compagno di squadra, il connazionale Andrew Talansky; l’azione di Dombrowski miete diverse vittime; su tutti, la maglia gialla Pierre Latour (AG2R La Mondiale), il britannico Geraint Thomas (Team Sky) e lo statunitense Tejay Van Garderen (BMC). A fare la differenza prova poi in un paio di occasioni lo sloveno Simon Spilak (Team Katusha), ma senza successo. Primo dei big al traguardo è Kelderman, quinto a 4’31” dal vincitore, insieme a Talansky e Warren Barguil (Team Giant-Alpecin); seguono: a 4’35” Jon Izaguirre (Movistar), a 4’36” Miguel Angel Lopez (Astana), a 4’39” Spilak. Latour e Thomas concludono a 5’22”, mentre un minuto dopo arriva anche un Van Garderen estremamente provato dallo sforzo.
Ora Kelderman precede di 16” Barguil e di 19” Talansky, in un Tour de Suisse ancora ben lungi dall’essere deciso. Domani un’altra frazione che chiamerà a raccolta gli scalatori: arrivo in quota, dopo 224 km, in quel di Solden.