Carlo Tavecchio si racconta a 360 gradi in una lunga intervista a “Il Messaggero”. L’ex presidente della FIGC è ritornato sulla mancata qualificazione ai Mondiali di Russia 2018: “Ventura mi continuava a dire di stare sereno, che tanto ci saremmo qualificati, ma la crisi azzurra è cominciata in Brasile, nel 2014. Non c’è stato ricambio. Divento presidente e mi rendo conto che li livello che esprimiamo è questo, abbiamo usato Conte, il miglior motivatore in circolazione, come defibrillatore e agli Europei 2016 siamo usciti con la Germania campione con quei rigori ridicoli di Zaza e Pellé, che pareva un gigante come Giaccherini. Avevo provato anche a prendere Ancelotti ma la FIGC può pagare solo 1,5 milioni all’anno un ct, i club arrivano anche a 20 milioni”.
Tavecchio non ha digerito la scelta della non convocazione di Balotelli, anche nel match decisivo contro la Svezia: “Mandai anche Ventura a Nizza ma lui non volle convocarlo, attaccanti come lui l’Italia non ne sforna da anni. E infatti Mancini è ripartito da lui, che è tifoso e tiene tanto all’azzurro. Contro la Svezia un gol l’avrebbe fatto”.
L’ex presidente della Federcalcio ha svelato infine un retroscena clamoroso, riguardante Paulo Dybala: “Per quale squadra tifo ai Mondiali? Ho optato per l’Argentina, alla fine sono mezzi italiani. Guardate Dybala: lui ha il doppio passaporto. Ed ero quasi sul punto di convincerlo a vestire azzurro… Con lui e soprattutto Balotelli sarebbe stata un’altra storia”.