a cura degli inviati Michele Galoppini e Giulio Gasparin
Le dichiarazioni più divertenti e più interessanti delle conferenze stampa del WTA di Mallorca nella giornata di mercoledì. Spazio a Sorana Cirstea, Jelena Jankovic e Anastasija Sevastova, vincitrici dei loro match di secondo turno.
Se volete il podcast in inglese con tutte le dichiarazioni delle tre tenniste, potete farlo cliccando sullo spreaker qui sotto.
Anastasija Sevastova
Nel secondo set ero pronta ad un suo comeback. Mi ricordavo il nostro match di Doha, durissimo, perso dopo aver avuto due match point… quindi ero pronta. Soprattutto nel secondo set, quando mi ha brekkato, ho rivissuto quei momenti.
Erano ben 5 anni che non giocavo su erba, è un mondo tutto nuovo per me, ma mi piace, fa per me.
Bisogna avere variazioni di gioco sull’erba, ma non troppe. Bisogna essere molto attenti nei turni di servizio, ma ciò che conta di più è la risposta, quella è la chiave. Quello e l’essere in grado di controbattere all’avversaria più volte. Qui non è come sulla terra.
La Cirstea ha perfettamente ragione, una seconda carriera è come una seconda occasione, pur senza ripensare a quella precedente che hai avuto. Te la godi di più e con più tranquillità.
Fa male perdere qualche match molto tirato, ma è una cosa normale, soprattutto nel tennis femminile chiunque può battere chiunque ogni giorno. Il tennis femminile è apertissimo al giorno d’oggi: ieri la Muguruza ha perso dalla Flipkens dopo aver vinto il Roland Garros, ad esempio. Credo che sia molto interessante come situazione, almeno non è come al maschile, che in fin dei conti è sempre Djokovic contro Murray…
Sorana Cirstea
L’infortunio di un anno e mezzo fa è stato una bella lezione: pensavo fosse la cosa peggiore capitatami ed invece è stata la migliore. Ho cambiato il mio modo di pensare il tennis ed ora mi godo il tennis, non è più stressante come era prima.
Tutti conoscono la mia potenza, ma proprio per quello devo lavorare per disciplinare il mio gioco, per fare il colpo giusto al momento giusto. E credo che ci sto riuscendo, forse perché sono anche più matura. Il mio tennis è cambiato in meglio.
Ho smesso di pensare ai numeri, i numeri rischiano solo di limitarti. Io so solo che quando appenderò la racchetta al chiodo lo farò consapevole di aver dato il 100% che potevo.
Jelena Jankovic
Che ore si son fatte? Le 4?! Oh santo cielo, a momenti collassavo con quel sole…
Non conoscendola, nel primo set non ho fatto altro che fare tutto ciò che lei sperava io facessi. Poi finalmente ho capito cosa dovevo fare e l’ho portata a casa. Lei è davvero solida, nonostante i suoi colpi siano così piatti. Ma è brava a dosare la potenza e soprattutto a giocare colpi così precisi.
Da un lato del campo c’era pure il sole negli occhi ed in quei casi non sai mai se sarai in grado di servire decentemente: lanci la pallina e tutto ciò che vedi è… niente.
In passato ho battuto Venus a Wimbledon, Sharapova a Birmingham, Kvitova ancora a Wimbledon lo scorso anno. Ne ho battute tante che san giocare su erba, quindi le mie difficoltà su questa superficie sono soprattutto psicologiche, anche per paura di farmi male perché scivolo spesso, non è come sulle altre superfici. Anche oggi son scivolata, eppure avevo pure messo le scarpe nuove…
Konjuh è una delle giocatrici più potenti che io abbia mai affrontato, ieri avevo quasi paura mi rompesse una mano od il polso!