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INTERVISTA – Running, Marco Lombardi: “Il nono posto al Passatore è un’impresa dedicata a papà”

Marco Lombardi
Marco Lombardi - Foto profilo ufficiale FB

Sabato 26 e domenica 27 maggio è andata in scena la 46^ edizione della 100km del Passatore: un’edizione da ricordare soprattutto in campo maschile, dove il reggiano Andrea Zambelli, con il crono di 6h54’36’’, ha interrotto il lunghissimo dominio di Giorgio Calcaterra. Tra i risultati di rilievo anche quello di Marco Lombardi, podista dell’Atletica Libertas Livorno, giunto al traguardo in 9^ posizione assoluta con il tempo di 7h59’27’’. Sportface.it lo ha avvicinato per raccoglierne le impressioni.

Marco, innanzitutto complimenti per il tuo risultato. Raccontaci questa gara.
“Grazie. Sono molto contento, la gara è andata bene, nonostante il caldo torrido che i ha tenuto compagnia nella prima parte. Diciamo che i primi 35-40km sono stati quelli in cui ho sofferto di più, proprio a causa delle condizioni climatiche. Superato il Passo della Colla ho iniziato a stare meglio, le mie sensazioni sono progressivamente migliorate”.

 Una seconda parte di gara migliore della prima quindi?
“Sì, decisamente. Diciamo che dal km 60 in avanti ho corso in progressione, anche perché sentivo il fiato sul collo da parte del danese Mathias Jorgensen che dietro di me si stava avvicinando. Intorno al Km 95 sono anche riuscito a riprendere Roberto Isolda, ma dopo un testa a testa serrato, nell’ultimo tratto ha avuto la meglio lui. Gli faccio i complimenti. Io sono più che soddisfatto”.

 Dopo la gara, sul tuo profilo Facebook hai scritto un bellissimo messaggio per tuo papà.
“E’ vero, prima di partire avevo promesso al mio babbo che avrei dato il massimo. In questo momento si trova in ospedale perché reduce da un incidente. Lui è il mio primo tifoso, mi ha sempre incoraggiato. Gli dedico questo piazzamento di prestigio”.

Qualche curiosità per chi non ti conosce. Descriviti come atleta.
“Sono un atleta a cui piace soprattutto gareggiare, mi piace respirare il clima della competizione. Per me il miglior allenamento è la gara in quanto, gareggiando, si dà sempre qualcosa in più e quindi fisiologicamente si migliora. Tuttavia occorre essere prudenti e non esagerare, per cui mi concedo anche periodi di rigenerazione per dare modo all’organismo di riprendersi dagli sforzi”.

Una domanda che interessa molti appassionati. Come prepara una 100km un atleta del tuo livello?
“Generalmente 2-3 mesi prima dell’evento cerco di correre 2 maratone ravvicinate ad un buon ritmo, mentre 6 settimane prima corro una 6 Ore”.

Quanto spesso ti alleni?
“Ogni giorno, inserendo anche qualche doppia seduta quando necessario. Dal mio punto di vista è fondamentale anche il lavoro svolto in palestra, sia per favorire il recupero che per potenziare la muscolatura. Senza dimenticare l’importanza dell’alimentazione”.

Ecco, l’alimentazione. Parliamone.
“Da qualche tempo sono seguito da una nutrizionista che mi propone un piano su base mensile. Seguo un’alimentazione bilanciata, che tende a massimizzare l’apporto di nutrienti di cui il mio organismo ha bisogno. Utilizzo anche gli integratori dalla Inkospor, che sono utili sia nelle fasi pre e post gara”.

 Il Passatore è diventato una gara mitica. Che cosa consigli a chi sta pensando di correrlo per la prima volta?
“Consiglio di iniziare a pensarci già adesso, allungando le distanze settimanali di allenamento ed intensificando i carichi 3-4 mesi prima della gara”.

 Il tuo primo Passatore te lo ricordi?
“Come no! Era il 2012 ed è stata anche la mia prima 100km, allora giocavo a calcio qui in Toscana. Al mattino andavo a correre, al pomeriggio gli allenamenti di calcio e la domenica la partita. Mi è capitato di correre una maratona il sabato o la domenica mattina, prima della partita. Allenandomi in quel modo, chiusi in 8h24’. In quel momento ho capito che forse era meglio lasciare il calcio per dedicarmi all’ultramaratona”.

Le gare più belle che hai corso?
“Dal punto di vista paesaggistico certamente la Coast to Coast Sorrento Positano di 54km. Se però parliamo di gare che mi hanno lasciato qualcosa dal punto di vista agonistico, la 100km di Asolo del 2013, dove ho assaporato la mia prima vittoria in una ultra”.

Una curiosità: dopo una 100km che cosa si mangia?
“Beh dopo una 100km generalmente ci si stravizia un po’ (ride, ndr). Questa volta ho mangiato gli strozzapreti e poi piadina con crescione”.

I prossimi obiettivi agonistici?
“Certamente migliorare il primato sulla 100km , 7h26’52’’,ottenuto nel mondiale del 2015, dove ho gareggiato come atleta open”.

A proposito anche quest’anno a settembre in Croazia, il mondiale della 100km si potrà correre come open.
“Infatti potrei farci un pensierino (ride, ndr)”.

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