Ciclismo

Ciclismo, Fabio Aru: “Io capitano ai Giochi? Decide il ct”

Fabio Aru - Foto Manfred Werner Tsuli CC BY SA 3.0

Il suo 2016 è iniziato con un buon sesto posto alla Vuelta Valenciana, ma Fabio Aru è già proiettato ai grandi obiettivi futuri, su tutti Tour de France e Olimpiade, anche se a Rio de Janeiro, come ha lui stesso confermato, è ancora troppo presto per ipotizzare gerarchie. In occasione della premiazione al Circolo della Stampa di Milano, dove, alla presenza del governatore della Lombardia Roberto Maroni, il Gruppo Lombardo Giornalisti Sportivi gli ha consegnato il riconoscimento di ‘miglior atleta dell’anno’, il campione della Vuelta 2015 si è intrattenuto con i cronisti presenti. Si è detto molto soddisfatto per la preparazione svolta in inverno e pronto a battagliare nei grandi appuntamenti del calendario stagionale.

Se mi piace il percorso olimpico? Sì, è davvero duro, come se fosse una grande tappa di un giro –ha rivelato Fabio Aru – Sono stato a visionarlo insieme a Vincenzo Nibali e al commissario tecnico Davide Cassani e posso affermare con convinzione che la Nazionale azzurra ha tutti i requisiti per andare a medaglia. Chi sarà capitano tra me e Vincenzo? Non sta a me fare le scelte – ha glissato il campioncino sardo – L’importante è che vinca un italiano, visto che a Rio correremo da squadra, non singolarmente”.

In prospettiva Tour de France, invece, il team Sky, già a segno con Wouter Poels a Valencia e Chris Froome all’Herald Sun Tour in Australia, non spaventa Fabio Aru, che quest’anno si prepara a fare il suo esordio assoluto sulle strade della Grande Boucle: “Non mi sorprendono i risultati della Sky, così come il successo di Chris Froome. È normale che vinca, è un corridore formidabile, un autentico vincente. Anche noi dell’Astana, però, non siamo partiti male e io personalmente sono molto soddisfatto degli allenamenti invernali: ho anticipato i tempi e sono arrivato più pronto al primo test stagionale. Inoltre – ha proseguito il 25 enne di Villacidro – ho lavorato molto sulla cronometro, dalla quale mi aspetto molti progressi, e sono motivato come non mai”.

Intanto, il vincitore della Vuelta 2015 è diventato anche testimonial dell’Università di Cagliari. “Tutto l’Ateneo è orgoglioso di avere il sostegno di un campione di livello internazionale qual è Fabio Aru”, ha detto il rettore Maria Del Zompo. Vero, si tratta di un corridore già affermato, ma la stella del giovane scalatore di Villacidro è appena nata. I chilometri da pedale sono ancora tanti, così come i traguardi da raggiungere. A cominciare dal Tour de France e da Rio 2016, le prove del nove che costituiscono per Fabio Aru lo spartiacque tra l’essere un campione e diventare una leggenda del ciclismo azzurro. Ajò Fabio!

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