“Il momento del gigantismo non c’è più e non so nemmeno se tornerà. Non c’è bisogno, sono stati fatti degli errori, e mi riferisco ai budget di Pechino e Sochi che pero’ servivano anche a far conoscere il Paese. Andremo con un piatto cucinato con gli ingredienti che oggi abbiamo, se ci danno fiducia bene ma credo che l’agenda 2020 vada in questa direzione”. Parole di Giovanni Malagò, presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (Coni) sulla candidatura di Roma2024. “Avrà un costo inferiore a quello dei nostri competitor anche se ancora non conosco le cifre di Budapest. Ma parliamo di cifre che faranno sorridere rispetto a quello che si è visto nelle ultime edizioni olimpiche” dichiara ai microfoni del Gr Parlamento anticipando ciò che sarà svelato il 17 febbraio, quando saranno presentati il dossier sportivo e il budget relativo alla candidatura della Capitale.
Un percorso ancora lungo, da affrontare passo dopo passo. Malagò, però, è fiducioso anche grazie all’ottima organizzazione in occasione delle Olimpiadi invernali di Torino 2006. “Se oggi siamo forti e credibili a livello internazionale è anche per l’eccellente risultato dell’organizzazione di Torino 2006, ci viene riconosciuto un credito per quell’edizione, se ne parla nell’ambiente del Cio, fra i votanti che hanno visto che è stata eccellente. Non è stato tutto perfetto, ma ci sono state moltissime luci e poche ombre e queste luci hanno fatto sì che Torino sia oggi una città diversa. Lì ospiteremo anche il torneo preolimpico di basket perché c’ è l’unico impianto in grado di organizzare un torneo del genere e questo dimostra cosa può succedere dopo le Olimpiadi“. I Giochi Olimpici per rilanciare la città di Roma, ecco perché il numero uno del Coni non ha paura che arrivi una nuova amministrazione a governare la Capitale. “La delibera è stata votata con una maggioranza schiacciante e non ho sentito nessuno contrario. Tutti hanno detto di essere a favore, addirittura i 5 stelle, che con il vice-presidente della Camera Di Maio hanno detto che le Olimpiadi a Roma possono farsi solo se vincono loro. Sono stati percorsi tutti i passaggi, formali e sostanziali, della candidatura, dagli enti comunali fino al governo – sottolinea infatti Malagò – Abbiamo registrato il grande affetto ed entusiasmo della Presidenza della Repubblica, il mondo dello sport è stato compattissimo, senza nemmeno un voto contrario. È evidente che non puoi avere l’unanimità, ma i sondaggi ufficiali e certificati, a Roma, in provincia, fuori dal Lazio, parlano in modo eloquente. Siamo un Paese dove chiunque può esprimere un’opinione anche se non rappresenta moltissimo dell’opinione pubblica, ma a chi ha cercato di portare lo scontro su altri temi dico che le cose giuste sono state fatte”. Infine una battuta sullo stadio Flaminio. “È una vergogna. Le amministrazioni comunali non hanno trovato una soluzione. Facessero un bando pubblico e se nessuno risponde, lo vendessero a un euro al Coni e qualcosa ci inventeremo”.