Ciclismo

Ciclismo, Giro del Delfinato 2016: Fabio Aru lascia il segno

Fabio Aru - Foto Ciclismo Italia CC BY 2.0

L’Italia del pedale oggi sorride: ancora una volta Fabio Aru ha lasciato il segno. Si poteva pensare che il Giro del Delfinato avrebbe rappresentato per il campione sardo – nel suo percorso di avvicinamento al grande obiettivo del Tour – un semplice step, nel quale difficilmente avremmo visto acuti da parte sua. E invece il Cavaliere dei 4 Mori oggi ha colto l’attimo e facendo sfoggio di tutta la classe che lo contraddistingue è andato a conquistare – su un terreno a lui non particolarmente congeniale – una splendida vittoria di tappa, che gli vale il primo successo in una stagione finora avara di soddisfazioni. Una stagione che di fatto per lui comincia qui e che, come detto, avrà nel debutto al Tour de France il momento più atteso.

A tal proposito Fabio suggerisce prudenza, facendo sfoggio di una maturità e di una saggezza piuttosto inusuali per un 26enne in rampa di lancio, già in grado di conquistare una Vuelta e salire per due volte sul podio del Giro. “Sarà il mio primo Tour, quindi preferisco restare con i piedi per terra e viverla giorno per giorno”, afferma Aru, che alla domanda su come sarà la ‘convivenza’ con un Vincenzo Nibali fresco vincitore della Corsa Rosa replica: “Con Vincenzo possiamo fare molto bene: un campione come lui è meglio averlo in squadra che contro”. Di certo le idee chiare non fanno difetto a questo straordinario talento del nostro ciclismo.

Nella frazione odierna del Delfinato i tentativi di fuga si susseguono fin dalla partenza, ma faticano a prendere il largo. L’ultimo di questi viene annullato poco prima di affrontare l’ultima asperità di giornata, la Côte de Sécheras (la cui sommità è posta quando mancano 21 km all’arrivo). È qui che la corsa si accende definitivamente; a rompere gli indugi è il tedesco Tony Martin (Etixx-QuickStep), che per primo va all’attacco. Dietro si muovono il francese Pierre Rolland (Cannondale) e l’etiope Tsgabu Grmay (Lampre-Merida), seguiti ben presto da Fabio Aru, che in poche pedalate si riporta su di loro. I tre scollinano a una manciata di secondi da Martin, ma l’azione pare destinata ad avere vita breve; senonché dal gruppo esce Luis Leon Sanchez (Astana), compagno di squadra di Aru che raggiunge i tre e restituisce nuova linfa al tentativo, mentre il tedesco viene ripreso. A 14 km dalla conclusione, quando il gruppo ha ormai nel mirino i fuggitivi, arriva la stoccata di Aru, che va via da solo. Il Cavaliere dei 4 Mori conserva una manciata di secondi di vantaggio e, sfruttando il finale poco favorevole agli inseguitori, conclude a braccia alzate sul traguardo di Tournon-sur-Rhône. Ad aggiudicarsi lo sprint dei battuti è il norvegese Alexander Kristoff, davanti al ligure Niccolò Bonifazio, che coglie così un buon terzo posto. Alberto Contador, pur con un brivido dovuto a una foratura nel finale, oggi mantiene la maglia gialla.

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